Pubblichiamo con piacere questo articolo di Mara Grisoni, ecologista di Vacallo, frequente ed apprezzata ospite del nostro portale. Le opinioni espresse non riflettono tuttavia la linea politica del portale.


Durante la votazioni del 14 aprile, abbiamo avuto la possibilità di fare raccolta firme a favore dell’iniziativa cantonale sui salari minimi.

Proprio in quell’occasione, ho avuto modo di dibattere con molte persone a favore e contro l’iniziativa. Ne ho sentite di tutti i colori, soprattutto da chi ha lanciato quella federale e ci vede come avversari invece che alleati. Poco importa. Probabilmente a loro interessa solo fare bella figura e tenersi tutto il merito. Se così non fosse avrebbero appoggiato anche la nostra iniziativa pensando soprattutto al bene dei ticinesi.

L’iniziativa federale, che io sostengo, anche se non reputo molto corretta, prevede un salario minimo di 4’000 franchi per tutti a livello nazionale mentre quella cantonale tiene conto anche del settore e delle possibilità delle piccole imprese in Ticino. Non potrebbe essere diversamente, perché ci sono settori come il terziario, in cui assumere un ticinese non conviene più dato che, a pari requisiti, si può assumere uno straniero pagandolo meno.

Lo so, quando si parla di stranieri si finisce automaticamente nel calderone leghista, ma noi sappiamo chi siamo e cosa vogliamo. Una volta c’era lavoro per tutti, oggi non ce n’è più quindi bisogna adeguarsi ai tempi con soluzioni concrete. Non si tratta di intolleranza. La nostra è una lotta alla sopravvivenza perché questa crisi non ha risparmiato nessuno.

Alla bancarella ho conosciuto gente che si adegua a fare qualsiasi lavoro per qualsiasi salario, gente che subisce situazioni di mobbing ma stringe i denti per non restare senza lavoro, gente che un lavoro non ce l’ha nemmeno perché i datori assumono chi costa meno, genitori preoccupati per l’avvenire dei figli, nonni preoccupati per l’avvenire dei nipotini, giovani che non hanno più prospettive per il futuro. Ognuno, con le sue ragioni, punta il dito contro una politica che chiacchiera senza fare nulla e un sistema che fa acqua da tutte le parti.

Ad un amico che vantava idee migliori ho semplicemente risposto: “Noi il paraocchi ce lo siamo levato e stiamo agendo invece di fare analisi sul lavoro altrui. Se avete soluzioni migliori ben vengano. Non vedo l’ora di trovare un lavoro grazie alle vostre idee!” Ma, come tutti ben sappiamo, tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare!

Tra l’altro se l’iniziativa federale non dovesse essere accettata, noi non affonderemmo con lei perché avremmo ancora una scialuppa di salvataggio per evitare di toccare il fondo: l’iniziativa cantonale per i salari minimi. Anche se non siete toccati direttamente dal problema, siate solidali e firmate!

Mara Grisoni
Consigliera comunale per i Verdi, Vacallo