Dopo la vittoria della Lega a Lugano, da alcuni media italiani traspare una certa preoccupazione per le decine di migliaia di lavoratori frontalieri.

La Svizzera è il primo datore di lavoro per oltre 56mila lavoratori che vivono nelle province di confine della Lombardia, scrive l’edizione online del quotidiano Il Giorno.it : “Operai, manovali, badanti, commesse, impiegati, infermieri, dottori e manager …
La maggior parte di loro arriva da Varese, oltre 22mila, seguono a ruota i comaschi (19mila), da Verbania sono quattromila mentre tremila provengono da Sondrio e Lecco.
Da quando a Lugano ha vinto la Lega dei Ticinesi, che è riuscita a far votare anche il proprio leader recentemente defunto, Giuliano Bignasca, sono aumentati in maniera esponenziale gli sfottò.

“Ci criticano ma non possono fare a meno di noi – tranquillizza Sergio Aureli dell’Unia, – siamo un terzo della forza lavoro del Canton Ticino”.
Sarà, ma proprio in campagna elettorale l’UDC, che qui non raccoglie i moderati ma l’estrema destra, dopo averli dipinti come ratti famelici ha chiesto l’espulsione dei frontalieri rei di rubare il posto di lavoro ai ticinesi.”