Ritorna oggi nel salotto buono di Ticinolive Alessandra Noseda, vicepresidente dell’UDC cantonale, già consigliera comunale a Lugano (ha lasciato il Comune). Moderatamente, garbatamente, assennatamente critica, Alessandra fornisce un’eccellente intervista. Anche il presidente Pinoja era stato da me contattato ma non ha ritenuto di poter aderire alla mia proposta di intervista. Anzi, per la verità non ha risposto del tutto. Si può parlare anche quando è andata male (almeno, così penso io).

Un’intervista di Francesco De Maria.


Francesco De Maria  Elezioni a Lugano per l’UDC, il risultato è stato “pessimo” (se lo dice Eros Mellini, allora posso scriverlo anch’io).  Lei si aspettava un risultato del genere?

Alessandra Noseda  Le elezioni servono a misurare le proprie proposte con quello che la gente desidera davvero,  se non si ottengono consensi è perché o non si è arrivati a comprendere le esigenze dell’elettore o non si è stati abili nella comunicazione.  Questo fa dispiacere, non la poltroncina persa.  Per l’UDC il “pessimo risultato” –  sotto alle mie previsioni – sarà una preziosa spinta a riflettere ed a rinnovarsi con un po’ di umiltà,  la cenere è un ottimo fertilizzante.

Sono andato a ricercare i dati ufficiali. Nell’elezione al Consiglio comunale l’UDC ha ottenuto il 3,08%. Secondo me una percentuale ragionevole per la sezione luganese  del maggior partito svizzero potrebbe essere – non voglio esagerare – il 6-8%. Lei che ne pensa?

AN  Potrà essere anche maggiore quando  l’UDC sarà in grado di mostrare la sua vera natura di partito garante del lavoro e del benessere popolare.

Con due soli eletti è andato perso anche il gruppo. Con quali conseguenze?

AN  Conseguenze solo economiche per la sezione di Lugano.  I due consiglieri  in CC avranno dignità di parola esattamente  come i colleghi più “ricchi”. Non parteciperanno alle Commissioni , cosa non indispensabile per svolgere al meglio il proprio compito.

Come valuta la composizione delle due liste presentate dal partito? Si poteva fare diverso? Si poteva fare meglio?

AN  Meglio per la conquista delle  poltrone? Marco ed io avremmo potuto ripresentarci. Qualche voto in più, con gli uscenti, sarebbe arrivato. A me sarebbe bastato rimandare il cambio di domicilio e a Marco fingere di voler rimanere. A elezioni concluse e seggi conquistati  avremmo potuto lasciare il posto ai subentranti … strategia bugiarda ed amorale che non fa parte dello spirito UDC .    

Il 1° aprile è scattata la campagna “Siamo in mutande”. Aggressiva e di stile fortemente provocatorio. Mi hanno detto che il suo costo è stato considerevole. Adesso le domando: tutta giusta? Tutta sbagliata? Un po’ giusta e un po’ sbagliata? Soldi buttati al vento? Controproducente?

AN  Facile dire “tutta sbagliata”, con il senno di poi. Visti i risultati è stata evidentemente una concausa dell’ insuccesso ma è ingiusto criticare: la comunicazione fotografica è una questione delicatissima,  è facilissimo sbagliare.  Non facendo più parte della sezione di Lugano  non ho partecipato alla sua ideazione e  l’ho vista già affissa. Non mi è piaciuta ma non mi ha offeso. Del resto non mi piacciono neanche le foto di Oliviero Toscani (neanche quello che dice), eppure hanno successo.  È costata molto? Non mi risulta, chiederò…

Ci sono rimasto anche male perché, nella mia curiosità, mi ero riproposto di intervistare l’ideatore della campagna Michel Ferrise. L’intervista era stata accettata ma poi, per ragioni che non conosco, non si è mai realizzata. Da 1 a 10, quanto è valsa mediaticamente la campagna? Da 1 a 10, elettoralmente?

AN  Conosco Ferrise come persona disponibile, alla base della mancata intervista  ci sarà una motivazione banale . Riguardo alla valenza mediatica di questa campagna,  mi permetto di dire che in CC siedono due dei nostri suo malgrado… [ndr: risposta sorprendente, sembra quasi che la signora Noseda giudichi un successo l’elezione di due consiglieri UDC…]

Come giudica, nel complesso, la capacità comunicativa del partito? Come giudica la qualità e la quantità degli strumenti di comunicazione a disposizione?

AN  Possiamo serenamente parlare di incapacità comunicativa. In CC a Lugano il lavoro di questi 5 anni è stato importante, dalla mozione per la  videosorveglianza che, ostacolata e sberleffata dal Municipio e da Besso Pulita,  si è dimostrata invece  risolutiva per il problema droga a Besso, all’Assistente di Sicurezza, altra mozione ostacolata dal Municipio, alla lotta per le mense scolastiche … in campagna elettorale non sono stati ricordati i nostri anni di lavoro serio ed importante, non abbiamo comunicato alla gente quello che abbiamo fatto e quello che avremmo fatto:  il risultato parla da solo.         

L’insuccesso elettorale dell’UDC, a suo avviso, è il solito scontato “senno di poi” o era chiaramente prevedibile?

AN  Si è delineato strada facendo, non solo per gli errori comunicativi di cui sopra.  Molti tra noi l’avevano  previsto anche se non in queste proporzioni. L’attenzione dell’elettorato era veramente polarizzato su Lega-PLR e  la presa di posizione per l’uno o per l’altro ha messo l’UDC definitivamente nell’ombra dei due grandi litiganti,  irritando gli elettori che hanno negato ai nostri candidati perfino il  voto di panachage  

Non pensa che l’elezione comunale differita di Lugano 2013 fosse per l’UDC – come per altri partiti più grandi, PPD, PS, oggi tutti arrabbiatissimi – veramente troppo difficile, una sorta di “mission impossible”?

AN  Non ricordo una elezione comunale luganese “facile”. Lugano è la prima città del Cantone per potenza economica e quindi  potere,  i partiti danno l’anima per conquistarne i seggi.  La lotta a coltello è la regola, tra 3 anni la situazione non sarà diversa.

Con Marco Chiesa in lista un terzo seggio si poteva acchiappare? Ha fatto male a rinunciare?

AN  Certo che si sarebbe potuto, e non solo. Ma ho già risposto a questa domanda.

La giovane Raide Bassi – della quale, colpevolmente, ignoravo l’esistenza – ha ottenuto un risultato (relativamente) brillante, battendo Galeazzi (pure eletto) e Mellini (escluso). Chi è Raide Bassi? Dove ha pescato i suoi voti?

AN  I voti non si “pescano”, si conquistano!  Raide? Un fresco volto nuovo..  È riuscita a piacere, a convincere, ed è stata votata. La sua famiglia ha una importante tradizione politica, non è propriamente una sconosciuta.   Un po’ di aria pura fa sempre piacere.

Una parola sulla caduta – progressiva e apparentemente inarrestabile – del Vecchio Potere (il PLR). Cade da innocente o cade da colpevole?

AN  Chi non fa non sbaglia. Ha mille colpe e mille meriti tra cui l’USI. Non ritengo il PLR “caduto”, ma ridimensionato, potato come un albero che bisogna svecchiare.

Liberali. Sergio Morisoli (lo dico con dispiacere, è un amico) ha fallito nuovamente. Che cosa può fare adesso?

AN  Se fossi in lui? Time out. Da anni è nel vortice della politica, salta qua e là, il risultato parla da sé. Dovrebbe analizzare il suo percorso e scegliersi una spiaggia finalmente tranquilla. Non subito, calma e riflessione.

La politica non si ferma mai. L’amara e piena delusione dell’UDC è ancora fresca e già il partito è in viaggio per il 2015. Come riorganizzarsi, come riacquistare il morale, come aggiustare politicamente la mira? Lei ha proposte precise?

AN  Siamo in viaggio ben oltre il 2015 , l’UDC non si ferma alle scadenze elettorali ma guarda  al futuro lontano, preoccupatissima  per l’evoluzione della nostra società. Le proposte sono tante,  soluzioni per  ricostruire  sicurezza e benessere, concretizzabili solo se riusciremo a convincere anche gli  altri.  Il recente fallimento elettorale è stato un incidente prezioso perché ci ha mostrato gli errori ma il morale è alto, solo i disimpegnati possono permettersi la depressione.

Io amo la storia, perciò concludo con un pizzico di storia recente. L’UDC agraria degli Staffieri e dei Feitknecht si è trasformata, dopo il 1995, nell’attuale UDC “blocheriana”, sotto i presidenti von Wyttenbach, Soldati (due ex presidenti dell’Alleanza Liberi e Svizzeri), Wicht, Rusconi e Pinoja. Un percorso che qualche cosa ha pur dato, ma il risultato rimane in sostanza debole. La Destra ticinese è condannata a un ruolo di eterna Cenerentola?

AN  Cenerentola, laboriosa, metodica,  umile,  debole tra le arroganti sorelle  diventa regina  quando viene scoperta dal Principe. Il Principe è il Popolo svizzero. L’UDC è del Popolo, guidata negli anni da Presidenti con personalità diverse ma con  medesimi obiettivi.  Quello che manca, ed è sempre mancato in Ticino, mi ripeto, è la capacità di renderci  visibili mostrando alla gente quanto la nostra azione garantisca benessere e stabilità sociale. Rimedieremo.   

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