Un crollo mai visto negli ultimi 30 anni : l’oncia d’oro ha perso il 9% del suo valore lunedì a Wall Street, dopo aver sfiorato, in corso di seduta, un – 10.9%.

Solo pochi mesi fa il corso dell’oro batteva ogni record al rialzo. Fra il 1990 e il 2011 il suo valore si era moltiplicato sino a 4.5 volte. Fra il 2002 e il 2012 il suo valore era aumentato in media del 12% all’anno, secondo il London Bullion Market Association (LBMA, fonte internazionale dei corsi dell’oro).

Il calo attuale costituisce una correzione durevole del mercato? “La situazione è più sottile – spiega l’esperto finanziario André Montandon – Il mercato vede arrivare l’oro dalla Grecia, dalla Spagna, da Cipro, … il che deve permettere a questi paesi di uscire dalla crisi del debito. Ora, per acquistare meno caro le banche d’investimento da mesi agiscono per diminuire il corso del metallo prezioso.”

Da gennaio l’oro ha perso il 4.6% del suo valore : “Il mercato è nelle mani degli speculatori – conferma Dominique Casaï, fondatore di URAM SA, società di gestione di fondi specializzata nel settore dell’oro e delle materie prime – In effetti la valutazione dei corsi è stata dettata dalle transazione sull’oro cartaceo. E’ sempre più evidente che le variazioni del corso sui mercati delle materie prime non hanno alcun legame con la realtà.”
Indice rivelatore di questa strategia : le posizioni nette detenute dagli speculatori sono diminuite di 6 milioni di once nel primo trimestre 2013.
Altro fattore determinante : il gioco delle banche centrali. La Federal Reserve americana dovrà consegnare alla Germania entro il 2020 300 tonnellate d’oro. “Ora, la Fed non ha questo oro – afferma André Montandon – vedere diminuire il corso dell’oro significa acquistare a buon mercato.”

Non è comunque il caso di preoccuparsi, prosegue Montandon : “Fino a quando i governi stamperanno moneta cartacea, senza correlazione con le riserve reali, la tendenza sul lungo termine rimarrà al rialzo. Non vedo alcun tetto per il prezzo dell’oro, in quanto rimane il valore rifugio per eccellenza.”

(Fonte : Bilan.ch)