La presidenza egiziana ha condannato domenica 5 maggio “l’aggressione di Israele contro la Siria”, ritenendo che si tratti di una violazione dei principi e del diritto internazionale, che aggrava la situazione e minaccia la sicurezza nella regione.

Israele ha effettuato un attacco aereo nella notte fra sabato e domenica nei dintorni di Damasco, prendendo di mira depositi di armi destinate ai guerriglieri sciiti del movimento libanese Hezbollah, ha confermato un alto dirigente israeliano all’AFP.
Il responsabile ha anche affermato che Israele aveva condotto un altro raid venerdì mattina contro armi destinate a Hezbollah, in prossimità dell’aeroporto di Damasco.

Immagine dell'attacco di venerdì 3 maggio
Immagine dell’attacco di venerdì 3 maggio

La televisione pubblica siriana aveva indicato che entrambi gli attacchi erano a opera di missili israeliani contro il centro di ricerche militari di Jamraya, a nord di Damasco, una struttura già attaccata da un raid israeliano in gennaio.

L’Iran si è detto pronto ad aiutare l’esercito siriano, in caso di bisogno : “Siamo con la Siria e se ve ne fosse bisogno siamo pronti a fornire l’assistenza necessaria. Non parteciperemo direttamente alle operazioni di guerra – ha dichiarato il comandante dell’esercito terrestre iraniano, Ahmad-Reza Pourdastan.

Il portavoce del ministero iraniano degli affari esteri ha condannato l’attacco israeliano e ha chiesto ai paesi della regione di reagire con saggezza all’aggressione. Israele è stato accusato di creare incertezza e insicurezza tramite attacchi a sfondo etnico e religioso.

Le autorità israeliane non hanno commentato queste dichiarazioni, limitandosi ad asserire che sorvegliano il trasferimento di armi al movimento sciita libanese.
Il portavoce del premier israeliano Benjamin Netanyahou, Mark Regev, ha rifiutato ogni ulteriore commento. Nemmeno il dipartimento di Stato americano e il Pentagono hanno rilasciato dichiarazioni, così come l’ambasciata d’Israele a Washington.