Lunedì 6 maggio è morto Giulio Andreotti. Aveva 94 anni ed era uno dei maggiori esponenti della Democrazia Cristiana.

Presidente del Consiglio dei ministri per ben sette volte, Giulio Andreotti è stato protagonista della vita politica italiana per tutta la seconda metà del XX secolo.
Si è spento alle 12 e 25 di lunedì, come riportano i suoi familiari. Negli ultimi giorni le sue condizioni di salute si erano aggravate.
Non aveva partecipato alla votazione per il presidente della Repubblica che ha condotto alla rielezione di Giorgio Napolitano, né alla votazione del governo Letta.

Politico longevo, sulla scena politica da più tempo della regina Elisabetta d’Inghilterra, Andreotti è stato l’uomo di governo e di partito italiano più blasonato ed è stato uno dei leader democristiani più votati.
Per i suoi nemici e detrattori, Andreotti era “Belzebù” (un soprannome che per primo gli venne dato da Bettino Craxi). Era circondato da una fama di politico cinico e machiavellico che lui stesso, in fondo, amava coltivare.

andreotti

Il film “Il Divo” del 2008, di Paolo Sorrentino, lo ritrae come responsabile o complice di mille nefandezze.
Giulio Andreotti stava per sporgere querela, ma poi preferì lasciar correre. Una delle sue ciniche perle di saggezza era “una smentita è una notizia data due volte.”