Sei anni di carcere e interdizione perpetua dai pubblici uffici: questa la micidiale richiesta di pena contro il leader del Popolo della Libertà Silvio Berlusconi al termine della requisitoria di Ilda Boccassini nel processo Ruby.

L’ex presidente del Consiglio sarebbe colpevole di concussione (nota telefonata alla questura di Milano del 27 maggio 2010) e prostituzione minorile (benché dichiarasse 24 anni Karima el Mahroug in realtà non arrivava a 18). Secondo “Ilda la Rossa” (detto con evidente doppio senso) il tycoon di Mediaset avrebbe pagato alla ragazza 4 milioni e mezzo di Euro. Ieri sera Berlusconi ha ammesso in TV (Canale 5) di avere prestato a Ruby 57.000 Euro per permetterle di aprire un salone di bellezza in via della Spiga a Milano.

Un minuto può essere dedicato a un “assaggio” di prosa boccassiniana: “E’ una giovane di furbizia orientale che come molti dei giovani delle ultime generazioni ha come obbiettivo entrare nel mondo spettacolo e fare soldi, il guadagno facile, il sogno italiano di una parte della gioventù che non ha come obiettivo il lavoro, la fatica, lo studio ma accedere a meccanismi che consentano di andare nel mondo dello spettacolo, nel cinema”.

Ilda 2

COMMENTO. Con la requisitoria di Ilda la Rossa tocca il suo apice parossistico il tentativo di determinare con strumenti giudiziari gli equilibri politici del Paese. La sua “sfida mortale” con il Cavaliere dura da 17 anni. Berlusconi ha dichiarato di avere speso più di 400 milioni di Euro per difendersi (in 33 processi).

La parola (per par condicio) a un sostenitore di Silvio, il deputato del PdL Alessandro Pagano: “Se la giustizia in Italia è a tal punto degradata, noi tutti, rappresentanti delle istituzioni o semplici cittadini, siamo in pericolo per questa deriva giustizialista che sta seriamente gettando le basi per l’instaurazione di un vero e proprio stato di polizia retto da una ‘dittatura’ giudiziaria”.