Gli incidenti sono iniziati dopo la morte di un uomo ucciso dalla polizia : in mano aveva un’ascia. Un macabro parallelo con la tragedia di Londra.

Iniziati a Stoccolma, i disordini si sono estesi alla periferia della capitale svedese e anche a Malmö, nel sud del paese.
Incendi, lanci di pietre sulle forze dell’ordine, vetri rotti : gli incidenti sono ripresi mercoledì notte a Stoccolma e nella sua periferia, per la quarta notte consecutiva.

I giovani dei quartieri periferici, densamente popolati da stranieri, non hanno ascoltato gli appelli alla calma del premier Fredrik Reinfeldt. I disordini si sono estesi in altre regioni del paese. Violenze sono state segnalate anche nel sud, a Malmö.
Il centro della contestazione resta comunque il distretto di Husby, a Stoccolma. Qui un uomo di 69 anni che si aggirava per le strade con un’ascia in mano è stato ucciso dalla polizia settimana scorsa e questo ha scatenato la rabbia dei quartieri periferici.

Violenze che per la Svezia sono uno choc. Il paese è reputato per la sua politica di giustizia sociale e per la sua ospitalità verso gli stranieri.
La Svezia oggi conta un 15% di popolazione nata all’estero. Negli ultimi anni è diventata una delle mete preferite dagli immigrati.
L’estrema destra critica la politica del governo e denuncia un’immigrazione irresponsabile. In un editoriale sul quotidiano Svenska Dagbladet, il presidente dei Democratici svedesi spiega che “mai prima d’ora avevamo speso tanti soldi nelle periferie fortemente popolate da immigrati” e ha ricordato le azioni dello Stato per migliorare le condizioni di vita a Husby, teatro degli scontri da domenica.