Il 27 maggio i ministri degli esteri dell’Unione hanno deciso che a partire dal primo agosto gli Stati membri potranno fornire armi ai ribelli siriani, ma rispettando alcune condizioni.

La decisione è arrivata in vista della conferenza di pace del mese prossimo a Ginevra. Una volta cancellato l’embargo, i paesi europei potranno sostenere i ribelli nella lotta contro il presidente Bashar al Assad. Tuttavia il ministro degli esteri britannico William Hague ha sottolineato che la decisione, presa dopo quasi 12 ore di negoziati, non implica che i paesi Ue inizieranno a consegnare le armi immediatamente. Lo scopo della risoluzione è infatti quello di “costringere il regime a sedersi al tavolo dei negoziati”.

Diversi paesi si sono rifiutati di appoggiare la scelta di inviare armi in una “regione instabile”, ma davanti “alle insistenze di Francia e Regno Unito sull’ammorbidimento delle sanzioni, Germania e Paesi Bassi sono stati costretti ad accettare un compromesso”, scrive De Volkskrant.
I ministri hanno deciso che la cancellazione riguarderà soltanto l’embargo sulle armi, mentre le altre sanzioni resteranno in vigore.