COMUNICATO STAMPA
Comitato esecutivo dell’Ente Regionale per lo Sviluppo del Luganese


Il basso Malcantone attende da troppi anni di risolvere il problema del traffico. Una prima soluzione è all’orizzonte: il Gran Consiglio ha già votato (nel 2011) i crediti per la circonvallazione Agno-Bioggio e i lavori potrebbero iniziare già entro un paio d’anni. Evitiamo di cancellare tutto per ripartire da un foglio bianco.

Contro l’inizio dei lavori è stata infatti lanciata l’iniziativa «Circonvallazione del Basso Malcantone tutta in galleria» che vuole iscrivere nella Costituzione il principio di una sola galleria tra Manno/Bioggio e Ponte Tresa.

La mobilità sostenibile è uno dei cardini dello sviluppo regionale. Una rapida soluzione del problema della viabilità nel Basso Malcantone ha perciò un’importanza strategica per lo sviluppo di tutto il Luganese. Per questo, il Comitato dell’Ente regionale per lo sviluppo del Luganese (ERSL) esprime un chiaro NO all’iniziativa in votazione per tre motivi:

  • Una sola galleria non risolve i problemi del Basso Malcantone – Gran parte del traffico che soffoca i villaggi del Basso Malcantone ha origine locale. Per le persone, gli artigiani e le aziende attive nella regione la galleria unica non è la soluzione e, di conseguenza, le auto e i camion continuereb-bero ad attraversare Bioggio, Agno, Magliaso, Caslano e Ponte Tresa.
    • Non possiamo aspettare altri 20 anni – Con un NO all’iniziativa, i lavori per la circonvallazione Agno-Bioggio potrebbero iniziare a breve-medio termine. La galleria unica è invece solo un’idea (per altro vecchia e già scartata nel 1995) che, se accettata, obbligherebbe a ripartire da un foglio bianco.
    • Il NO darà slancio alla mobilità sostenibile – La circonvallazione Agno-Bioggio è un tassello del PAL2, un progetto di mobilità che promuove un’integrazione sostenibile dei mezzi di trasporto: il treno e il tram, i trasporti pubblici, il traffico individuale e la mobilità lenta (a piedi o in bicicletta). Un progetto attento all’ambiente e alla sicurezza.

Un chiaro NO domenica 9 giugno sarà la conferma che il PAL2 è sostenuto dal necessario consenso; un segnale forte che giungerà a Berna ed a chi deve decidere i sussidi federali.