(fdm) Pubblico volentieri questa interessante “lettera a Denise” giunta in Redazione. Non posso esimermi dal pensare che, se un certo “buonismo incondizionato e suicida” del quale è intrisa la lettera fosse realmente applicato, una rapida distruzione della nostra società ne risulterebbe. Ma, naturalmente, questa è solo la mia opinione!



Cara Denise,

siamo riuniti nella nostra Assemblea a Locarno e abbiamo deciso di scriverti da compagni a compagna, in modo franco e sincero, perché siamo rimasti allibiti da alcune tue risposte all’intervista che hai concesso al portale di informazione Ticinolibero.ch e nel nome dei comuni ideali del socialismo non possiamo chiudere gli occhi di fronte a quello che si profila essere un cambio di linea profondo di un’organizzazione, la Gioventù Socialista, con cui abbiamo relazioni da anni.

Alla domanda se i docenti debbano trasformarsi in poliziotti segnalando i bambini sans papier alle autorità, rispondi giustamente di no. Eppure poi inviti le autorità a vigilare. Vigilare su cosa? Sui sans-papier per espellerli, forse? Ci pare una frase perlomeno ambigua perché il compito di chi opera a favore del socialismo non è certamente mettere sotto tutela, quasi fossero delinquenti, persone a cui vanno invece riconosciuti diritti e dignità. Non si tratta, cara compagna, di imporre alle autorità (borghesi) di vigilare su persone che scappano da guerre e persecuzioni, ma semmai di imporre alle autorità di adottare politiche volte a trovare soluzioni per garantire da un lato i diritti dei migranti e dall’altro per sconfiggere le cause sociali (il neocolonialismo e l’imperialismo) che impongono a tanta gente di lasciare la propria casa.

Alla domanda se il prossimo 9 giugno voterai a favore o contro l’inasprimento della legge sull’asilo, pur ammettendo che tale riforma contiene punti con cui non concordi (e ci mancherebbe altro!), ammetti candidamente che sei favorevole alla stessa, peraltro andando esplicitamente contro la linea politica del tuo stesso partito storicamente impegnato – glielo riconosciamo! – a favore dei sans-papiers. In pratica voterai a favore dell’inasprimento della legge che regola il diritto d’asilo assieme all’estrema destra razzista***. Siamo senza parole.

Come se non bastesse, più avanti nell’intervista, discorrendo sulla possibilità che tu possa incontrare un clandestino, dici che gli presterai cure e gli darai da mangiare e da bere: al di là che forse non hai bene in chiaro cos’è un sans-papier (non necessariamente un mendicante!) ci pare una visione del tutto coloniale della serie “io brava e ricca svizzera che aiuta questo povero pezzente dall’alto della mia superiorià”: una prassi che consideriamo missionaria più che socialista! Peraltro con questa affermazioni tu stessa lasci aperta la possibilità che come dirigente socialista, quindi presumiamo internazionalista, possa denunciare alle autorità un clandestino, di fatto per farlo espellere più in fretta! C’è da rimanere sconcertati.

Alla domanda se sei favorevole alla regolarizzazione dei sans-papiers rispondi che “se ne potrebbe discutere”. Ci pare una risposta scandalosa per che ricopre incarichi di responsabilità per un movimento politico che si dichiara socialista! Naturalmente la sinistra ha sempre lottato per regolarizzare i sans-papiers, è una questione di principio. Tu continui dicendo che sarebbe “come buttarli in acqua senza accertarsi che sappiano nuotare”: stiamo parlando di esseri umani e non di pesci e questi toni paternalistici ci paiono francamente ridicoli se non umilianti. In Svizzera esistono già misure e istituzioni che operano a favore dell’integrazione degli stranieri: sicuramente possono essere potenziate, ma senza alcun alcun dubbio occorre – e subito! – avanzare un’amnistia per i clandestini, perché nessun essere umano è illegale!

Dopodiché, cambiando tema, alla domanda se sei favorevole all’amnistia fiscale ticinese, anche qui rispondi in un modo che ci pare molto discutibile: “a livello ideologico direi di no. Però bisogna vedere cosa si mette sul piatto della bilancia”. Lasciaci dire anzitutto che siamo increduli: la coordinatrice del movimento giovanile di un partito di governo non conosce cosa si sia messo sul piatto della bilancia (e cioè il fondo per l’occupazione)? In secondo luogo ti facciamo presente che il no all’amnistia fiscale non è semplicemente ideologico (quale ideologia, poi?) è anzitutto politico e molto concreto.

Qui si sta facendo un regalo ai ricchi evasori, cioè a dei criminali fiscali e si umilia l’onesto lavoratore che paga le tasse fino all’ultimo centesimo. Inoltre non solo si concede un’amnistia, ma di fatto si premia l’evasore. In cambio, per far digerire questa vergogna, si crea una fondo per il lavoro dai contorni assolutamente vaghi. Adesso ci mettiamo a barattare anche sull’onestà? Troviamo la tua frase molto pericolosa perché mette in dubbio l’uguaglianza dei cittadini di fronte alla legge e la stessa certezza del diritto.

In conclusione ribadiamo il nostro sconcerto per la nuova linea politica che come coordinatrice ad interim della Gioventù Socialista hai imposto ai giovani che si riconoscono negli ideali del socialismo. Come Gioventù Comunista, movimento giovanile dei comunisti e di tutti coloro che si riconoscono realmente nella lotta per la trasformazione in senso socialista della società, non possiamo che ritenere profondamente in crisi le buone relazioni fra le nostre due organizzazioni.

Viva il socialismo!

Gioventù Comunista
L’Assemblea Cantonale riunitasi quest’oggi. 

*** Particolarmente scriteriata e insulsa (anche se scontata) appare questa espressione. Se – poniamo – il 70% degli svizzeri votasse in favore della Legge, avremmo nel nostro Paese un 70% di estremisti di destra razzisti? Mi sembra un’idiozia.