E’ iniziata la raccolta firme per l’iniziativa “Sì alla protezione della sfera privata”. L’iniziativa non vuole proteggere chi evade il fisco, ma i patrimoni dei cittadini. Una questione di principio, secondo l’ex presidente del PLR svizzero Fulvio Pelli.

E’ iniziata la battaglia per il segreto bancario, con il lancio dell’iniziativa denominata “”Sì alla protezione della sfera privata”, scrive nella sua edizione online il quotidiano romando Le Matin.ch : “Il testo vuole combattere la riforma del diritto penale fiscale che Eveline Widmer Schlumpf ha messo in consultazione questa primavera. Un progetto che permetterebbe alle amministrazioni fiscali cantonali di togliere il segreto bancario nel caso si sospetti la frode.

Inaccettabile, secondo i promotori dell’iniziativa (appartenenti a PLR, PPD, UDC e Lega dei ticinesi). Le informazioni legate alle imposte delle persone domiciliate in Svizzera vanno trasmesse alle autorità solo nell’ambito di un procedimento penale.
I promotori hanno tempo sino al 4 dicembre 2014 per raccogliere 100’000 firme.

Fulvio Pelli, ex presidente del PLR svizzero e membro del comitato dell’iniziativa spiega che l’iniziativa non difende solo il segreto bancario, ma anche un principio.
Viene contestata la tendenza attuale che condurrebbe lo Stato a sottrarre ai cittadini la loro responsabilità. Sta al cittadino informate le autorità, quando ritiene necessario farlo.
“Abbiamo in Svizzera un livello di evasione fiscale molto più basso rispetto agli altri paesi – prosegue Pelli – in quanto il cittadino non considera il fisco come un sistema poliziesco, ma come un’autorità amministrativa.
Non proteggiamo gli evasori fiscali, ma tutti i cittadini che hanno un patrimonio. Trasmettere informazioni a loro insaputa è inaccettabile.
Certamente, nell’insieme vi è chi imbroglia, ma ve ne sono in ogni sistema, è qualcosa che non si può impedire. Se dovessimo introdurre un sistema di controllo automatico, chi imbroglia si specializzerebbe nell’aggirare i controlli automatici.
L’iniziativa non è una manovra particolare contro Eveline Widmer Schlumpf. E’ una reazione a proposte inaccettabili che provengono dal Consiglio federale.”