Il PLRT ha condiviso con altri partiti politici cantonali la proposta di amnistia fiscale cantonale per far emergere importanti risorse finanziarie da reinvestire nel ciclo economico, scrivono Olivier Schmid e Lars Schlichting, della società KPMG, nell’edizione del Corriere del Ticino del 12 giugno.

“Questo introito fiscale «straordinario» – si legge – dovrebbe essere destinato a misure di sostegno all’impiego per i senior ed i giovani.
A qualcuno questa proposta potrebbe sembrare la solita «minestra riscaldata» poiché già avanzata in passato da altri partiti e movimenti politici, sia a livello cantonale sia federale.
(…) A livello federale, nonostante siano già trascorse 4 decadi dall’ultima amnistia fiscale, non è stato raggiunto alcun compromesso politico per riproporre tale misura straordinaria.

(…) I rappresentanti politici ticinesi, che hanno avuto un ruolo molto pro-attivo a Berna in questo senso, si sono ritrovati a dover decidere se tale proposta poteva avere senso a livello cantonale e comunale (escludendo quindi l’imposta federale diretta).

(…) Risulta determinante valutare l’impatto di detta amnistia nell’ambito dei cambiamenti in atto dal 2009, sia a livello nazionale sia internazionale, tra cui – per citarne solo alcuni: l’introduzione dell’art. 26 M-OCSE nelle nuove convenzioni internazionali contro la doppia imposizione, le proposte di modifica della legge sul riciclaggio di denaro (LRD), la strategia del Consiglio federale sul denaro pulito per impedire l’accettazione di averi non dichiarati da parte degli intermediari finanziari svizzeri, il FATCA, lo scambio automatico d’informazione a livello UE ecc.

L’applicazione delle modifiche della LRD avranno conseguenze concrete anche per i residenti fiscali ticinesi che possiedono averi bancari non dichiarati.
Anche se l’attuale proposta di amnistia fiscale cantonale è stata promossa per motivi differenti, essa potrebbe arrivare proprio prima dell’introduzione della strategia del denaro dichiarato del Consiglio federale.
Questo tempismo offrirebbe la possibilità di regolarizzare la propria situazione a tutti i contribuenti attualmente non in regola con il Fisco.
Ovviamente restano immutate le riserve in merito agli aspetti etici di una tale amnistia, in particolare per i contribuenti che hanno sempre diligentemente compilato la propria dichiarazione fiscale.
Forse l’esclusivo uso di questa entrata straordinaria a favore dell’occupazione potrebbe creare le premesse per un’intesa globale di tutti i partiti politici ticinesi.”