La nomina, settimana scorsa, di Clifford Sloan alla direzione del Office of Guantanamo Closure (ufficio incaricato di gestire la chiusura del carcere di Guantanamo) testimonia la volontà del governo americano di chiudere il centro di detenzione.

Sloan, eminente avvocato di Washington, si occuperà del rinvio nei rispettivi paesi di origine dei detenuti per i quali è stato autorizzato il trasferimento. Negozierà inoltre con i legislatori per modificare le leggi che attualmente proibiscono alla Casa Bianca di rimpatriare gli ultimi detenuti sul suolo americano, per essere giudicati e incarcerati.

Il presidente Obama avrebbe scelto Clifford Sloan per la sua capacità di lavorare con i diversi settori del governo, il Congresso, la Casa Bianca e la Corte Suprema. Il suo predecessore era Dan Fried, che aveva facilitato il trasferimento di una sessantina di prigionieri. Obama lo aveva mutato di posto a gennaio, il che aveva causato la scomparsa del Office of Guantanamo Closure. Poi, in maggio, Obama aveva riaffermato il suo impegno a chiudere il carcere e venerdì scorso ha annunciato l’arrivo di Clifford Sloan.

“Questo significa che la questione viene rilanciata – commenta Ken Gude, vice-presidente del Center for American Progress, un think tank della sinistra – Una delle prime misure da adottare sarà trovare un luogo dove mandare gli 86 detenuti che possono essere liberati, il che era impossibile mancando un responsabile del dossier.”

La recente visita di una delegazione senatoriale a Guantanamo mostra come il dialogo sia ripreso fra la Casa Bianca e il Congresso, malgrado un recente tentativo di chiudere il carcere non sia passato proprio al Congresso.
Il deputato della Virginia Jim Moran, che ha lavorato a stretto contatto con il governo Obama nel 2009 in occasione dei primi sforzi per chiudere la struttura, ha depositato in giugno quattro emendamenti per sbloccare la situazione. Se fossero stati adottati, sarebbe stato possibile liberare o spostare i prigionieri catturati prima del 21 dicembre 2005.

Ma anche se il Congresso gioca un ruolo essenziale, l’opinione diffusa è che il presidente potrebbe fare più sforzi. Nei termini della National Defense Association Act, legge del 2012 che limita gli spostamenti dei detenuti di Guantanamo, il presidente è autorizzato a firmare dispense per liberare coloro che possono essere rilasciati.

“Siamo sorpresi dal fatto che Obama continui a considerare il Congresso responsabile della sua propria inattività – commenta Michael Ratner, un avvocato che difende diversi detenuti di Guantanamo – Ha il potere di procedere già ora ai trasferimenti. Certo, la legge è stata votata dal Congresso, ma per Obama è sufficiente firmare una dispensa affinchè l’operazione possa partire immediatamente.”