La mano tesa della presidente Dilma Rousseff non ha avuto effetto. Decine di migliaia di brasiliani hanno ancora manifestato sabato e domenica in diverse città del paese.
La stragrande maggioranza della popolazione sostiene lo storico movimento di protesta. Le promesse di Rousseff sono state accolte con scetticismo, soprattutto dai giovani, che sono al centro dei movimenti ostili alle istituzioni.
A Belo Horizonte (sud-est), terza città del Brasile, 70 000 persone hanno manifestato a margine della partita Giappone-Messico (1-2) della Coppa delle confederazioni.
La polizia ha sparato bombole di gas lacrimogeno sui manifestanti che volevano forzare il perimetro di sicurezza attorno allo stadio e che hanno gettato pietre sulle forze dell’ordine. Diversi manifestati e poliziotti sono rimasti feriti.
“Siamo contro la Coppa delle confederazioni e contro la Coppa del mondo di calcio perchè camuffa i problemi del paese – ha dichiarato all’AFP Leonardo de Melo, un giovane manifestante. Nella zona attorno allo stadio i manifestanti hanno spaccato le vetrine dei negozi e derubato la merce, incendiato vetture. La polizia ha annunciato di aver operato una trentina di arresti.
Manifestazioni di carattere pacifico, a cui hanno partecipato decine di migliaia di persone, si sono svolte nella megalopoli di São Paulo, a Santa Maria e nel quartiere ultra-chic di Leblon, a Rio de Janeiro. Qui una quarantina di manifestanti hanno eretto tende e bivacchi, alla maniera degli indignados spagnoli.
Il 75% dei brasiliani sostiene le proteste, secondo un sondaggio pubblicato sabato.
Il costo e la qualità dei trasporti pubblici è il principale motivo del malcontento (77%), segue l’operato della classe politica (47%) e la corruzione (33%).
I manifestanti criticano le somme colossali spese per l’organizzazione della Coppa Fifa delle confederazioni – che si tiene sino al 30 giugno – e della Coppa del mondo di calcio 2014.
Va detto che comunque il 67% dei brasiliani approva che queste manifestazioni sportive si tengano in Brasile.
L’ondata delle proteste brasiliane è arrivata sino a Hollywood : l’attore americano Brad Pitt ha rinunciato a recarsi lunedì a Rio de Janeiro per la promozione del suo film World War Z, a causa della situazione che scuote il Brasile da ormai due settimane.