La famiglia di Nelson Mandela parla per la prima volta da quando il 94enne ex presidente del Sud Africa è stato ricoverato per una grave infezione polmonare : “E’ in pace con sè stesso – ha detto sua figlia.
Grande il pericolo instabilità in un paese che non si è mai veramente preparato alla scomparsa del suo leader storico
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Il pericolo che in Sud Africa scoppi il caos esiste, perchè il paese non si è mai veramente preparato alla morte del suo leader più carismatico. Anche se Nelson Mandela non ricopriva più un ruolo politico, la sua presenza, simbolo della rivoluzione contro l’apartheid, teneva unita la popolazione.

Successore di Mandela alla guida della nazione e del partito principale African National Congress è dal 2009 Jacob Zuma, personalità dalle politiche controverse che ha sempre mostrato due facce : da quando è presidente si è impegnato per rafforzare le condizioni economiche dei neri, ma al contempo ha imposto una linea dura contro chiunque manifesti il proprio dissenso.

Ribilanciare gli squilibri rispetto alla minoranza bianca che risalgono al periodo dell’apartheid è stata da sempre la battaglia principale combattuta dal suo predecessore Mandela.

“Come figlia, prego perchè il trapasso sia dolce – ha detto Makaziwe Mandela, figlia dell’eroe della lotta all’apartheid, ricoverato in ospedale a Pretoria da due settimane per infezione polmonare – Lui è in pace con se stesso, ha dato così tanto al mondo. Io credo sia in pace”.
I medici stanno facendo il possibile, ha sottolineato il presidente Jacob Zuma in un comunicato, precisando che l’eroe della lotta all’apartheid è in buone mani.

Domenica sera la presidenza sudafricana ha riferito di un peggioramento delle condizioni di Nelson Mandela. Il nuovo, drammatico bollettino arriva il giorno dopo che la stessa presidenza era stata costretta a rompere il silenzio dicendo che le sue condizioni permanevano gravi ma stabili.
Una precisazione resa inevitabile da dichiarazioni dell’emittente Cbs, secondo la quali le sue condizioni sarebbero state “molto più gravi di quanto facessero trasparire i comunicati ufficiali”, affermando che al suo arrivo in ospedale Mandela aveva dovuto essere rianimato, che le sue funzionalità epatica e renale erano ormai ridotte del 50%, che in realtà non reagiva più alle cure.

Di recente la tensione attorno all’ospedale di Pretoria era calata, buona parte dei giornalisti che l’affollavano da settimane aveva cominciato ad andarsene perchè i bollettini ufficiali, fino a una settimana fa, dicevano che Mandela reagiva bene alle cure e faceva progressi.
Che le cose stessero peggiorando lo aveva fatto capire un suo vecchio amico, Andrew Mlangeni, quando settimana scorsa aveva detto che “è arrivato il tempo di lasciarlo andare”.

(Fonte : Wall Street Italia.com)