L’adesione della Croazia permette all’Unione europea di mostrare che il progetto su cui si fonda è ancora valido. Ma secondo la stampa l’allargamento non risolverà alcun problema e pone interrogativi sulla forma futura dell’UE.

L’adesione della Croazia all’UE è “un segno chiaro della vitalità dell’idea europea”, esulta il quotidiano polacco Rzeczpospolita, sottolineando che “nonostante tutti i problemi, l’Europa continua a crescere e a svilupparsi.
L’esperimento di passare dalla solidarietà alla base della Comunità del carbone e dell’acciaio a un universalismo moderno contiene una lezione importante per la regione e per il resto del mondo.
Il fatto che la Croazia entri nell’orbita di Bruxelles significa una maggiore sicurezza per l’Europa e un passo avanti verso il disarmo di una delle regioni più instabili del continente.”

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Il quotidiano Trouw scrive che la Croazia è il secondo tassello dell’ex Jugoslavia a entrare nell’UE dopo la Slovenia nel 2004 : “In questo modo la tragedia della Jugoslavia, scoppiata un quarto di secolo fa e costata migliaia di vite umane, si è fermata all’interno dell’Europa, un po’ come la fine della Cortina di ferro aveva portato all’integrazione dell’Europa centrale e orientale.
[…] Certo, l’UE sa bene che ogni nuovo ingresso non significa necessariamente un miglioramento, ma questo nulla toglie all’interesse storico della marcia avviata da sei paesi in un continente ridotto in macerie e che è arrivata a comprendere quasi 30 nazioni che hanno smesso di farsi la guerra.”

In pieno euroscetticismo l’arrivo della Croazia è il segno che il potere di attrazione dell’UE sopravvive nonostante la crisi e la crescita dei nazionalismi, si legge sul quotidiano francese Les Echos : “Attenzione alle trappole dell’Europa XXL, verosimilmente questo allargamento non sarà l’ultimo.
[…] A 27, l’Europa è già ingovernabile. […] Quando gli stati saranno più di 30 come farà a far sentire la propria voce davanti agli Stati Uniti, alla Cina, alla Russia e all’India?
[…] Prima o poi l’Unione europea dovrà decidersi a stabilire le sue frontiere e a ridefinire la propria ragion d’essere.”

Secondo il giornale spagnolo El Pais “l’adesione della Croazia indica che c’è più Europa fuori i confini dell’UE di quanta ce ne sia all’interno e conferma l’esistenza di una persistente richiesta di Europa. Ogni nuovo allargamento dovrebbe essere accompagnato, o preceduto, dalla soppressione generale della condizione di unanimità nelle votazioni chiave, perché il diritto di veto paralizza le decisioni di un club così numeroso.
L’Europa deve pensare ai suoi interessi, e il primo è quello di evitare complicazioni nel processo decisionale, perché in caso contrario rischierebbe di sparire.”

(Presseurop.eu)