Quattro ministri egiziani hanno dato le dimissioni all’indomani delle manifestazioni organizzate dall’opposizione per chiedere la partenza del presidente Mohamed Morsi.

Lo ha confermato una fonte governativa, precisando che si tratta dei ministri di Turismo, Telecomunicazioni, Relazioni con il Parlamento e Ambiente.
Il responsabile non ha dato precisazioni, ma l’agenzia di stampa ufficiale Mena ha riferito che i quattro ministri da tempo pensavano di lasciare l’incarico in governo, per solidarietà con i manifestanti.

Intanto al Cairo la situazione non si placa, dopo le gigantesche manifestazioni che ieri hanno radunato in Piazza Tahrir migliaia di persone.
Gli scontri con le forze dell’ordine e con i sostenitori del presidente hanno causato 16 morti fra gli oppositori al regime.

Lunedì, sempre al Cairo, i manifestanti hanno attaccato la sede dei Fratelli musulmani, la fratellanza a cui appartiene il presidente Morsi. L’edificio è stato invaso e depredato dagli assalitori, poi è stato dato alle fiamme.

Gli avversari di Morsi denunciano una deriva autoritaria del potere, destinata a instaurare un regime retto dagli islamisti. Il presidente è anche accusato di incapacità nel rilanciare l’economia e il settore del turismo, molto importante per il paese nord africano.