2013

Ricordi di Ischia

A Ischia ci sono arrivata un po’ per caso. Una spalla dolorante mi ci aveva portata per una cura e ho scoperto così un’isola bellissima, con un porto pieno di grandi yachts di gente importante, mentre i negozi dell’isola, meno le boutiques dei vestiti per donna, facevano pietà. Ho pensato a quanto di magnifico e originale il vero artigianato italiano continua a produrre da secoli e mi sono detta che qui una vetrina di questa sua attività sarebbe stata bene.

Un negozio o un salotto?

Umberto e io abbiamo studiato l’idea e, del tutto digiuni di esperienza commerciale, ci siamo lanciati nell’avventura inventando “L’isola, artigianato italiano”, un negozio che si è subito dimostrato più tosto un salotto e un ritrovo per la crème dei turisti stranieri. Naturalmente la mia conoscenza delle lingue mi è stata di grande aiuto, come pure la mia esperienza archeologica che mi ha permesso di aprire un reparto riservato ai pochi amatori di antiquariato. Stampe di Piranesi, ceramiche del Settecento, qualche gioiello antico più interessante per la fattura che per il valore, ogni tanto un buon reperto archeologico, insomma di tutto per far felici i ricercatori curiosi di questo genere.

Come non c’era nessun altro sull’isola con un negozio del genere, il successo è stato fulminante. Il lavoro era pesante, gli orari impossibili perché quel genere di clienti cominciava frequentare i negozi dopo le undici di sera. Abbiamo fatto questa vita per vent’anni e da lì, proprio per desiderio di contrasto siamo sbarcati sulle rive del lago di Lugano.

Lugano

Lugano mi era già familiare, anche per i quasi tre anni trascorsi da rifugiata a Tesserete. Qui avevamo amici e qui mi sono ritrovata quasi a casa mia. Trovo Lugano una città ideale come approdo a una certa età, dopo una vita trascorsa in giro per il mondo. Ci si conosce un po’ tutti e le solide amicizie sono per me uno degli aspetti principali della mia vita qua.

Certo che la Lugano di oggi, tutta uffici, banche e blocchi di cemento armato, è assai diversa da quella dei mi ricordi. Scomparso quasi del tutto il vecchio centro, le ville Liberty, devo però dire che sul piano culturale ho scoperto una città non grande ma ricchissima con musica eccellente in ogni stagione, circoli di lingue diverse e una società internazionale in cui mi sento assai bene inserita.

La Svizzera, un miracolo al centro dell’Europa

Pur non avendo io legami familiari con la Svizzera, mi sento molto a mio agio in questo Paese. Anzitutto per la mia infanzia forgiata educativamente quasi in Svizzera, prima con la Scuola Svizzera di Milano poi col Liceo a Zurigo. Sul piano sociale e culturale considero la Svizzera un paese molto avanzato, anche in grazia del suo quadrilinguismo. Di politica so molto poco, ma guardando alla sua forma democratica e alla sua neutralità mi appare come un piccolo miracolo al centro di un’Europa, che anche a causa delle sue molte tragiche vicissitudini passati e recenti, non riesce a trovare una sua stabilità.

Questo suo attuale benessere mi appare come risultato, per la Svizzera, di molti anni di neutralità, di una ricerca di stabilità sociale, di grande ricchezza finanziaria, e anche, diciamolo, di un pizzico di fortuna.

Riflessioni sulla vita e la morte

A volte mi stupisco nel considerare la lunghezza della mia vita. Posso dire, ad ogni modo, di averla vissuta appieno, anche nei molti momenti non facili avendo io attraversato quasi per intero uno dei secoli più movimentati e difficili dal Medioevo in poi. Due guerre mondiali e sconvolgimenti di ogni genere ne hanno fatto parte e certo hanno lasciato tracce sulla mia vita e anche sul mio carattere. Ma nonostante tutto ciò confesso di avere un fondo ottimista, forse poco ragionevole, ma reale.

Quanto alle previsioni per un mio eventuale futuro, direi che queste sono molto vaghe. Invidio le persone che hanno delle certezze su questo argomento, ma le trovo un poco ingenue, in quanto nessuno sa di preciso se e che cosa ci può aspettare dopo questa vita. Guardo alla morte come ad un punto fermo e naturale, come lo è la nascita, ma non mi faccio particolari idee, e lo confesso, l’attendo con una certa curiosità, libero poi ciascuno di figurarsi l’aldilà su misura.

Religioni

Certo che le persone cresciute con una solida fede senza dubbi alcuni si trovano avvantaggiate, ma è una condizione riservata non a tutti. Oggi più che mai molti cercano la loro strada indipendentemente da qualsiasi religione precostituita. Per me vale il pensiero “chacun prend sono bonheur là où il le trouve” e gli auguro di trovarlo. C’è sempre anche, per alcuni, quella zona di penombra costituita dal paranormale. Questo è un argomento molto delicato, anche perché, purtroppo, si presta a delle mistificazioni. Personalmente posso dire di aver avuto alcune esperienze molto reali e della cui sincerità non posso dubitare, ma non so farmene una idea precisa e mi accontento semplicemente di constatare ciò di cui sono stata testimone. Sono però convinta che molti di questi fenomeni, oggi inspiegabili, un giorno verranno chiariti, così come oggi conosciamo i risultati di forze della natura che fino a cent’anni fa apparivano misteriosi.

Non ho ricevuto nessuna educazione religiosa, né da mio padre ebreo né da mia madre cattolica, in quanto entrambi erano estremamente tolleranti, liberali e privatamente, credo, agnostici.

Anche in casa di mio nonno, ebreo, non ho mai assistito a funzioni religiose e sulla sua tavola appariva di tutto. Dell’ebraismo so ben poco, ho grande stima di certe correnti di pensiero che però mi appaiono più filosofiche che religiose anche se sono state originate da pensatori di origine ebraica.

Il libro dei libri, la Bibbia

La conoscenza della Bibbia mi viene in parte dall’infanzia, dal nonno non ebreo, ma molto colto, il quale, quando gli chiedevo di raccontarmi una storia, lo faceva con le avventure degli ebrei in fuga dall’Egitto, o col racconto di Giuseppe venduto dei fratelli e molti altri episodi della Bibbia. Personalmente non mi sono mai cimentata con profondi argomenti derivanti da letture della Bibbia o del Nuovo Testamento. L’unica cosa che posso dire è che, leggendo quest’ultimo, mi rendo conto  che moltissimo di quanto si trova nei Vangeli ha uno straordinario potere universale sempre valico, in ogni luogo e in ogni tempo. Mi capita anche di pensare che se si desse più valore reale a certe frasi come “ama il tuo prossimo come te stesso” oggi il mondo sarebbe più vivibile.

Sussy Errera