In un comunicato stampa, il Partito comunista ticinese critica il progetto di potenziamento delle forze dell’ordine, presentato di recente dal Consigliere di Stato Norman Gobbi.

Precisando che non è contrario all’aumento dei dipendenti statali, il Partito comunista ticinese scrive che il progetto del Dipartimento delle Istituzioni non migliorerà la sicurezza in Ticino : “Tale progetto è sbagliato fin dalle sue fondamenta – si legge nel comunicato stampa del PC – in quanto l’aumento del numero di agenti è visto quale elemento di prevenzione.
La Polizia, per sua propria natura, è invece un corpo di repressione, mentre la prevenzione dovrebbe essere impostata in tutt’altra maniera: garantendo una sicurezza sociale alla popolazione, che non sarebbe così spinta in condizioni di disagio.
Inoltre il Consiglio di Stato (CdS) sta progettando un piano d’austerità – frutto della cosiddetta raod map (leggasi ROAD map, ndr) – e allo stesso tempo presenta il lavoro della Polizia quale prevenzione, investendo in essa.
La gestione della crisi è quindi più orientata ai manganelli che al sociale, riprendendo in pieno il modello che si sta diffondendo nell’Unione Europea! Patetico in questo senso il siparietto tra Gobbi e il presidente del PLR Rocco Cattaneo, il quale sui giornali reclama per le troppe spese …

L’aumento degli agenti di Polizia non è che uno specchietto per le allodole, dietro il quale il DI e il CdS mascherano la loro incapacità di affrontare la crisi. Norman Gobbi non tiene infatti in considerazione il fatto che una maggiore presenza della Polizia sul territorio necessita parallelamente un potenziamento della Magistratura e della gestione delle carceri …
Prima ancora che al potenziamento degli effettivi, si invita quindi il DI a concentrarsi sulla formazione degli stessi, in quanto – come più volte denunciato dal PC – i continui casi d’abuso e d’altri imbarazzi stanno dimostrando che la nostra Polizia non è in grado di svolgere il suo lavoro con la dovuta professionalità.”