In un articolo pubblicato nel quotidiano francese Le Monde il 14 novembre 2011, Marc Roche, autore di “La Banque: comment Goldman Sachs dirige le monde” metteva in evidenza le posizioni strategiche acquisite dal colosso bancario statunitense dall’inizio della crisi economica, nel 2007-2008.

“Cosa hanno in comune Mario Draghi, Mario Monti e Lucas Papademos – chiedeva Marc Roche – Il nuovo presidente della Banca centrale europea, il presidente del Consiglio dei ministri italiano e il nuovo primo ministro greco appartengono, in modi diversi, al “governo europeo di Goldman Sachs”.

Mario Draghi in effetti ne è stato vice presidente per l’Europa dal 2002 al 2005; Mario Monti è il consigliere internazionale della banca dal 2005, mentre Papademos è stato governatore della banca centrale greca dal 1994 al 2002, partecipando così alle manovre di camuffamento dei conti e del debito greco operate da Goldman Sachs per permettere l’entrata della Grecia nell’Unione europea – e in seguito nella Zona euro.

La presenza di Goldman Sachs in Europa spaventa. Dall’inizio della crisi economica, la banca americana è al centro di molti articoli e prese di posizione ostili.
Il suo capo supremo, Lloyd Blankfein, si difende dicendo che le manovre della banca aiutano l’economia americana e, per quel che lo concerne, lui si limita a fare il lavoro di Dio (vedi correlati).
Nel giugno 2009 la rivista Rolling Stones aveva pubblicato un articolo del giornalista investigativo Matt Taibbi, “Goldman Sachs, grande macchina che fabbrica bolle”.
L’articolo, esplosivo, esponeva il ruolo avuto da Goldman Sachs in quasi tutte le crisi finanziarie degli ultimi 80 anni (articolo di prossima pubblicazione su Ticinolive).

Oggi Goldman Sachs vuole conquistare l’Europa. Il suo direttore generale delegato, Gary Cohn, ha dichiarato qualche settimana fa che la banca intende svilupparsi sul continente europeo, in ogni ambito bancario possibile.

(Blogs.mediapart.fr)