Non lasciatevi prendere in giro dalla tranquillità dell’Europa : lo dice Mohamed El-Erian, amministratore delegato e co-responsabile degli investimenti di Pimco, fondo obbligazionario numero uno al mondo, in un articolo pubblicato su Project Syndicate.

El-Erian parla di una situazione di falsa normalità e lancia l’allarme sul futuro dell’Europa.

A settembre tutti i problemi, andati per ora apparentemente in vacanza con la pausa di agosto, torneranno ad affacciarsi sul panorama economico europeo. Se lo scenario appare così tranquillo, è anche per le imminenti elezioni in Germania: nessuno ha il coraggio di mettere i bastoni tra le ruote alla Cancelliera tedesca Angela Merkel.

C’è poi qualche indicatore economico che è riuscito a calmare gli animi degli investitori. Basta pensare che proprio ieri è stato diffuso il Pmi Composite del settore servizi della Zona euro che è salito a luglio a 50,5 dai 48,7 di giugno, rompendo al rialzo la soglia dei 50 punti (linea di demarcazione tra fase di contrazione, valori al di sotto, e fase di espansione dell’attività economia, valori al di sopra).

Il dato segnala una fase di crescita per la prima volta dal gennaio del 2012, dunque al ritmo più forte in 18 mesi. Alla fine di luglio, era stato reso noto il dato sull’attività manifatturiera: anche in questo caso l’indice si è attestato sopra la soglia dei 50 punti, anche se solo per la seconda volta in ben 23 mesi.

I tassi sui bond periferici e gli spread sono rimasti sotto controllo e Herman Van Rompuy ha dichiarato di recente che l’Europa non è più minacciata, come lo era appena nove mesi fa.

Insomma, tutto bene? Niente affatto, afferma il numero uno di Pimco, elencando le ragioni per cui bisogna rimanere in uno stato di allerta.

Il tasso di disoccupazione avanza in diversi paesi, con il 24% di disoccupazione giovanile in tutta la Zona euro e picchi del 59% e del 56% rispettivamente in Grecia e Spagna.

La rabbia dei cittadini europei, colpiti da dolorose misure di austerity, non è affatto placata, in un contesto di instabilità politica che colpisce paesi come Grecia e Portogallo.

Poco ossigeno sta sostenendo i polmoni del settore privato. La situazione è di pieno credit crunch per le piccole e medie imprese e la mancanza di liquidità peggiorerà in un contesto in cui le autorità di regolamentazione costringeranno le banche a ridurre gli asset di rischio.

(Wall Street Italia.com)