Mentre un intervento militare occidentale in Siria sembra sempre più probabile, la questione della sua legalità non è ancora risolta. L’opposizione della Russia impedisce il consenso al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, l’unico abilitato a autorizzare una simile operazione militare.

Il Consiglio di sicurezza paralizzato
Di principio, dalla fine della Seconda guerra mondiale, il Consiglio di sicurezza dell’ONU gioca il ruolo di arbitro delle crisi mondiali. In teoria solo questo organismo può autorizzare il ricorso alla forza, a determinate condizioni. La decisione necessita l’accordo di almeno nove dei suoi 15 Stati membri e l’assenza di veto da parte di uno dei suoi membri permanenti, che sono la Cina, la Russia, la Francia, gli Stati Uniti e il Regno Unito.

Dall’inizio del conflitto in Siria, nel marzo 2011, la comunità internazionale non mostra unanimità d’intenti
Dal 5 ottobre 2011 Russia e Cina oppongono il loro veto al progetto di risoluzione vincolante per il regime siriano, veto reiterato nel febbraio e nel luglio 2012. Tutto indica che una risoluzione che prevede un intervento militare avrà la stessa sorte : all’inizio di questa settimana il governo russo ha dichiarato che un intervento militare occidentale senza il permesso del Consiglio di sicurezza dell’ONU sarebbe pericoloso e costituirebbe una violazione del diritto internazionale.

Quale possibili opzioni senza il permesso del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite
Nell’ambito dell’ONU, ma al di fuori del Consiglio di sicurezza, esistono due opzioni. La prima consiste nel riunire d’urgenza l’Assemblea generale delle Nazioni Unite. Nel 1950 una coalizione di 21 paesi guidati dagli Stati Uniti aveva potuto intervenire in Corea sotto mandato dell’ONU.
Questa riunione è possibile “nel caso in cui esista una minaccia contro la pace, una rottura della pace o un atto di aggressione e dove, per il fatto che l’unanimità non è stata raggiunta fra i membri permanenti, il Consiglio di sicurezza non è in grado di far mantenere la pace e la sicurezza internazionale.”
Per aggirare il veto, gli alleati potrebbero far valere la Convenzione sul divieto delle armi chimiche, un trattato internazionale di disarmo entrato in vigore nel 1997, che la Siria non aveva firmato.

Il non rispetto della “linea rossa” può giustificare l’intervento armato?
A partire dal 20 agosto 2012, l’impiego di armi non convenzionali da parte del regine di Bashar al Assad era stato indicato dagli Stati Uniti e dai paesi alleati come “la linea rossa” da non oltrepassare, pena “enormi conseguenze”.
Una linea rossa che è stata oltrepassata il 21 agosto scorso, con l’uso massiccio di armi chimiche. Una commissione dell’ONU sta indagando su questo attacco e seppur non siano ancora state rese note le sue conclusioni, lunedì il Segretario di Stato americano John Kerry ha definito “incontestabile” l’uso di armi chimiche da parte del regime siriano e ha dichiarato che adesso tutte le opzioni sono considerate valide. Gli Stati Uniti sembrano più che mai decisi a entrare in guerra contro la Siria.