Lo scorso agosto il regime siriano avrebbe lanciato attacchi con armi chimiche contro i civili, uccidendo oltre mille persone. Si è trattato della famosa “linea rossa” che il presidente americano Obama aveva detto di non oltrepassare.

A seguito di questi presunti attacchi, da una ventina di giorni la diplomazia occidentale, in particolare l’America, è confrontata con l’eventualità di lanciare un intervento militare punitivo in Siria.

L’analisi di Thierry Meyssan sul “Réseau Voltaire”.

Le contraddizioni dei servizi segreti occidentali.
Il governo americano e quello francese assicurano che l’esercito dello Stato siriano ha compiuto un massacro con armi chimiche alla periferia di Damasco il 21 agosto scorso.
Si tratta di un’affermazione falsa, che non corrisponde in alcun modo alla realtà.

Nella nota pubblicata dagli Stati Uniti, viene detto che l’attacco ha causato la morte di 1’429 persone. Un documento redatto dai servizi d’informazione francese fa stato di 281 morti, che sarebbero stati contati guardando i video su internet.
Lo stesso documento precisa che l’organizzazione non governativa Médecins sans Frontières avrebbe contato – per conto del governo francese – 355 morti negli ospedali della regione di Damasco.

Anche gli Stati Uniti fanno riferimento a immagini video per attestare la verità dei fatti. Video che mostrano però notevoli discrepanze circa il numero delle vittime.
Differenze che riguardano anche i video del massacro del 21 agosto. Secondo gli americani su internet ve ne sono più di cento, mentre i francesi ne hanno contati 47.

Sempre in questi documenti viene spiegato che la maggior parte delle vittime sono bambini. Effettivamente, guardando i video si vedono molti bambini agonizzanti. Hanno tutti la stessa età. Vi sono anche degli adulti, tutti uomini.
Non si vedono donne e non ve ne sarebbero quasi fra le vittime annunciate. Fra le 1’429 vittime contate dagli americani vi sarebbero solo due donne.

siriaI bambini uccisi erano prigionieri dei djihadisti.
Quel che colpisce in queste immagini è che attorno ai cadaveri dei bambini non vi è alcun adulto, nessun genitore. Non ha senso : nella cultura di quella regione, prima della sepoltura i morti non vengono mai lasciati soli, men che meno i bambini.
Non si tratta delle piccole vittime degli attacchi chimici del 21 agosto, ma di bambini rapiti all’inizio di agosto nella regione di Lattakia, a 200 km dal luogo degli attacchi.
Erano stati rapiti durante un attacco di djihadisti contro villaggi i cui abitanti sono fedeli al governo di Damasco.
La maggior parte delle famiglie è stata massacrata, i cadaveri rinvenuti erano oltre un migliaio. I pochi superstiti hanno riconosciuto i piccoli nei video che dopo il 21 agosto hanno iniziato a circolare su internet.

Metodi segreti per analizzare i campioni prelevati dalle vittime.
Gli Stati Uniti, la Gran Bretagna e la Francia hanno spiegato che le vittime sono state uccise con il gas sarin o con un composto chimico contenente gas sarin. Basano queste dichiarazioni sulle analisi condotte dai loro laboratori sulla base dei campioni organici raccolti sul posto.
Perché i commissari delle Nazioni Unite che si sono recati sul luogo degli attacchi e che hanno prelevato gli stessi campioni hanno bisogno di una decina di giorni supplementari per poter coltivare i tessuti prelevati e analizzarli?
Di fatto è stato spiegato che americani, britannici e francesi dispongono di metodi segreti sconosciuti al mondo scientifico, metodi che permettono di coltivare i tessuti umani all’istante e di avere risultati immediati.

Andrebbe anche rilevato che nei video si vede come le vittime degli attacchi tremano e hanno una bava bianca alla bocca, segno tipico di un’intossicazione con armi chimiche.
Però il gas sarin non provoca bava bianca, ma gialla.

In conclusione, si tratta di una completa messa in scena, risultato di una propaganda di guerra e secondo il diritto internazionale, la propaganda di guerra è un crimine contro la pace, che permette di perpetrare altri crimini ancora più gravi, inclusi quelli contro l’umanità.