Il prossimo 22 settembre saremo chiamati ad esprimerci anche sulla revisione della legge sulle epidemie, un tema poco discusso dall’opinione pubblica, forse perché meno emozionale e più ostico da comprendere, ma non per questo meno importante.

Con la scusa di una migliore gestione della sanità elvetica in caso di epidemie, questa revisione di legge, combattuta con un referendum firmato da ben 77750 cittadini, introdurrebbe nella legislazione vari concetti pericolosi.

Secondo la legge attuale, la Confederazione interviene al posto dei cantoni solo se questi non riescono ad adempiere ai loro doveri. Nel campo della sanità, i cantoni hanno finora dato buona prova di sé. Perché quindi cambiare un sistema che funziona, centralizzando le competenze in favore di burocrati bernesi, rendendo di fatto cantoni e comuni dei semplici organi d’esecuzione? Dietro a questo ennesimo attacco al federalismo svizzero c’è la volontà di ridurre la sovranità dei cantoni: per l’Organizzazione mondiale della sanità sarà molto più facile convincere i funzionari dell’Ufficio federale della sanità pubblica ad imporre misure coercitive, quali una vaccinazione obbligatoria, seminando il panico inutilmente come in occasione dell’influenza suina, a tutto vantaggio delle grandi multinazionali che producono i farmaci.

A proposito dell’obbligo d vaccinazione, di cui i favorevoli alla legge contestano l’esistenza, non è per nulla chiaro per quale motivo da un lato si nega l’introduzione di una vaccinazione forzata, mentre dall’altro si parla comunque di vaccinazione obbligatoria!

Un altro aspetto da non sottovalutare riguarda la protezione dei dati: la revisione della legge permetterebbe al Consiglio federale di raccogliere i nostri dati personali, compresi quelli sensibili riguardanti la salute e, quel che è peggio, di trasmetterli anche ad autorità straniere o ad organizzazioni internazionali! Un Grande Fratello della sanità non è certo quello che si augura il cittadino svizzero e violerebbe palesemente il nostro diritto all’autodeterminazione!

Inoltre, la revisione della legge creerebbe la base legale per una cambiale in bianco nel settore dell’educazione sessuale: ciò è stato anche ammesso dalle autorità competenti. Il Consiglio federale potrebbe imporre alle istituzioni nel campo dell’educazione e della salute di fornire informazioni sui rischi legati alle malattie trasmissibili sessualmente e consigli sui metodi per prevenirle e combatterle. Se la formulazione sembra neutrale e condivisibile, la pratica è differente: l’Ufficio federale della sanità pubblica ha già pubblicato in partenariato con la fondazione “Salute sessuale svizzera” un fumetto in tedesco dal titolo “Hotnights”, il cui leitmotiv è “Sex, drugs and Rock’n’Roll” e che dovrebbe servire quale materiale pedagogico per ragazzi a partire dagli 11 anni. In pratica, esso è più una propaganda con un linguaggio sguaiato in favore del diritto di vivere la propria sessualità liberamente e in tutte le forme che un testo di prevenzione delle malattie.

Per questi motivi, il 22 settembre caliamo nell’urna un NO deciso alla revisione della legge sulle epidemie!

Luca Paltenghi, assistente parlamentare UDC TI