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Gobbi: un rimpasto che farebbe bene a tutti – di Giuditta Mosca

Una proposta originale
Gobbi è conforme allo spirito della Lega?
La “new entry”: Michele Barra il sanguigno

(francesco de maria) Oggi è giunto in Redazione questo articolo, che l’autrice stessa definisce “provocatorio”. La cosa non ci impressiona più di tanto e lo pubblichiamo tranquillamente, non senza precisare che esso rispecchia il pensiero della nostra ospite e non il nostro. Sul contenuto dell’articolo Ticinolive, da sempre e per sempre aperto, non prende posizione.


Norman Gobbi è l’uomo sbagliato nel posto sbagliato. Ma è in buona compagnia: questo Governo è insediato da un tempo sufficiente per potere comprendere che si tratta del peggiore Esecutivo che il Cantone possa ricordare. Capi dipartimento che si interessano degli affari di altri ministri, proposte sul risparmio che hanno del fantasioso, soprattutto alla luce della lista dei mandati conferiti dal Consiglio di Stato e più in generale, una (almeno) apparente incapacità di trovare soluzioni a problemi mediamente complessi.

Il Dipartimento delle Istituzioni necessita della guida di un uomo capace di monitorare costantemente e capace di attuare correttivi e misure in tempi rapidissimi. Soprattutto ci vuole un uomo di rigore e nel senso più ampio del termine: al Dipartimento delle Istituzioni si sono registrati casi di impiegati che mentono ai cittadini e vengono coperti da funzionari che ne giustificano la scorrettezza. Gobbi queste cose sembra ignorarle e non ammette repliche; il caso del giudice Villa ne è un classico esempio.

Il ministro si è indispettito delle critiche che Villa ha mosso, interpretandole sul piano personale, accusando a sua volta i “fu partitoni storici” di ammiccare ai bilaterali, assoluti responsabili della mancanza di sorveglianza che, invece, il Dipartimento delle Istituzioni dovrebbe garantire a prescindere, facendo valere nelle opportune sedi le proprie ragioni. La risposta di Gobbi appare fuori luogo: un uomo di Stato deve servire la popolazione e non rimandare al mittente le critiche senza averle opportunamente ponderate.

In questo particolare momento Gobbi è così lontano dallo spirito della Lega dei Ticinesi, partito che si è guadagnato il ruolo di prim’ordine puntando su ciò che sta a cuore ai ticinesi, prendendo costantemente la temperatura del popolo e facendo uso talvolta della più pungente ironia, talvolta della saggezza, ma sempre tenendo fede al proprio credo.

Lo spirito della Lega dei Ticinesi incarna la vera politica: critica costante e proattiva, capacità di mediare (non va dimenticato che il preventivo 2013 di Lugano è stato fatto grazie alla volontà degli uomini di Monte Boglia di riunire tutti attorno ad un tavolo) e di incassare qualche cazzottone nello stomaco. Ci sta. Non ci sta affatto però che mentre Lorenzo Quadri si vede bocciare dal Consiglio nazionale una mozione con cui chiede di assegnare appalti pubblici alle aziende che impiegano manodopera residente sul territorio, il ministro Gobbi ammette candidamente che il Cantone ricorre a risorse estere nel conferire alcuni mandati. Poco in sintonia  con le linee del suo partito.

Un ministro leghista che non accetta critiche né dalla popolazione né dagli addetti ai lavori (come nel caso del giudice Villa) appare isolato da quello spirito combattivo che, in Ticino, fa per antonomasia venire alla mente il nome di Giuliano Bignasca.

L’atteggiamento di Gobbi non lascia spazi di miglioramento al Dipartimento delle Istituzioni, quasi volesse convincere tutti che la situazione è sotto controllo: il giudice Villa ha solo incarnato – per il tempo di una dichiarazione – uno dei timori più comuni tra i ticinesi e Gobbi ha avuto la possibilità di scegliere tra una pausa di riflessione con, in coda, una risposta ponderata e mirata oppure uno sfogo poco condivisibile. Sappiamo tutti come è andata. Se il popolo non può criticare chi vive, nello svolgimento quotidiano del proprio lavoro, le difficoltà delle istituzioni, chi deve farlo? Dov’è lo spirito leghista?

La Lega l’uomo giusto ce l’ha, questa volta al posto sbagliato. Michele Barra, più sanguigno, più diretto… più vicino alle reali necessità del popolo. Al Dipartimento del Territorio di certo Gobbi avrà meno grattacapi e sarà più rilassato: Barra, a capo del Dipartimento delle Istituzioni, avrà di certo qualche notte insonne in più, ma ha tutti i numeri per riuscire – in brevissimo tempo – a dare una sferzata energica e trasmettere quella ventata d’aria fresca che c’è bisogno di respirare.

Giuditta Mosca


Relatore

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  • Scusi ma lei signora Mosca è Svizzera? A me non risulta ... forse è meglio che guardi e commenti in "casa" sua!!!

  • Bisognerebbe domandarlo alla giornalista. Non è escluso che risponda.
    E se, eventualmente, lo considerassimo... un commento dall'Italia?

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