L’attacco lanciato sabato al centro commerciale di Nairobi Westgate Mall si è concluso martedì 24 settembre con un bilancio pesante : una settantina di morti, una settantina di persone che mancano all’appello e quasi duecento feriti.

Un attacco rivendicato dagli insorti islamisti del gruppo Al-Chabab, che di fatto è l’al Qaeda somala, quale rappresaglia all’intervento militare del Kenya in Somalia.
Al momento l’identità degli assalitori è ancora oggetto di speculazioni. Secondo le autorità keniane, cinque di loro sono stati uccisi e gli undici che sono stati catturati si trovano sotto interrogatorio.

Somali della Diaspora?
Le liste che circolano su Internet – e che fanno stato di 12-19 guerriglieri nel commando – riprendono i nomi pubblicati dall’account Twitter @HSM-PRESS2, nel frattempo chiuso, che si dice vicino ai Chabab.

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Sei americani, due britannici, due siriani, un finlandese, un russo del Daghestan, un canadese, un keniano, uno svedese e due somali sono menzionati regolarmente.
La loro età va da 20 a 27 anni, diversi hanno nomi a consonanza somala, il che li apparenterebbe alla Diaspora del Corno d’Africa.
Il personaggio più intrigante è senza dubbio quello di Samantha Lewthwaite.

Samantha Lewthwaite, la “vedova bianca”

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Lunedì la polizia keniana ha dichiarato di avere all’esame delle informazioni su questa cittadina britannica implicata nell’operazione del Westgate Mall. Alcuni ostaggi hanno in effetti segnalato la presenza, fra i terroristi, di una donna con un accento inglese.

Samantha Lewthwaite, 29 anni, avrebbe già commesso diversi atti terroristici, anche in Kenya. Secondo un giornale locale, la donna si sarebbe convertita all’Islam negli anni dell’adolescenza e da allora veste con un velo integrale nero. Aspettava il secondo figlio quando suo marito, Jermaine Lindsay, 19 anni, si era fatto esplodere nella metropolitana di Londra, uccidendo 26 persone, il 7 luglio 2005.

Dopo l’attentato di Londra, Samatha Lewthwaite avrebbe raggiunto i chabab in Somalia. E’ ricercata dalla polizia del Kenya per i suoi presunti legami con una cellula terrorista che aveva pianificato attentati in diverse località turistiche del paese.

Attualmente sarebbe sposata con il terrorista britannico Habib Saleh Ghani, un uomo giudicato “estremamente pericoloso”. Educa i suoi figli nel culto della guerra santa, stando a note manoscritte ritrovate in una casa che aveva in affitto in Kenya.

I Chabab hanno affermato che nessuna donna è implicata nell’attacco al centro commerciale di Nairobi : “Abbiamo un numero sufficiente di giovani uomini totalmente devoti alla causa – hanno dichiarato – e non coinvolgiamo le nostre sorelle in simili operazioni militari.”

Assalitori somalo-americani
Secondo il Washington Post, gli assalitori di Nairobi parlavano fra di loro in inglese. Il ministero keniano degli affari esteri ha segnalato la presenza, nel commando, di diversi americani, giovani di 18-19 anni, di origine somala o araba, che vivono negli Stati Uniti.

Più dettagliate, le liste degli assalitori menzionano uomini provenienti da Minneapolis e Saint Paul, nel Minnesota, dove vive un’importante comunità somala, da Kansas City, Missouri, da Tucson, Arizona e dallo Stato del Maine.
Gli Stati Uniti hanno riconosciuto che negli scorsi anni decine di americani si sono recati in Somalia per addestrarsi o combattere tra le fila degli Chabab.

(Le Monde.fr)