Dopo le dimissioni dal governo dei ministri del partito di Silvio Berlusconi, sabato l’Italia è sprofondata nella sua ennesima crisi politica.

Domenica, il capo del governo Enrico Letta ha annunciato che in settimana si sottoporrà a un voto di fiducia del Parlamento, spingendo così diversi parlamentari a staccarsi da Berlusconi per evitare elezioni anticipate.

“Non voglio governare a ogni costo – ha spiegato Letta – Non chiederò la fiducia per tre giorni e per ricominciare come prima, ma per andare avanti e applicare un programma. In caso contrario ne trarrò le dovute conseguenze.”

Le dimissioni di cinque ministri del partito di Berlusconi (PLD) ha creato un evidente clima di incertezza, secondo il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che domenica ha avuto un lungo incontro con Letta.
I due hanno scartato l’ipotesi di una dissoluzione del Parlamento e di elezioni anticipate, fintanto che la legge elettorale che ha portato al blocco politico non verrà riformata.

Il presidente del Consiglio ha detto di sentire un’esitazione sull’atteggiamento da adottare fra gli eletti del centro-destra dalle dimissioni dei ministri, ufficialmente a causa dell’aumento di un punto del tasso dell’IVA, in realtà in sostegno a Berlusconi, confrontato con problemi giudiziari.
Letta spera che taluni eletti del centro-destra non siano in accordo con Berlusconi e spera nella loro mozione di fiducia.

I ministri del PLD non hanno esitato a esprimere sconcerto. Il ministro dell’Interno Angelino Alfano ha detto che sta considerando di essere “berlusconiano diversamente”. Il ministro della Salute Beatrice Lorenzin ha annunciato che non aderirà a “Forza Italia”, movimento rilanciato da Berlusconi “che ci spinge verso una destra radicale e chiude ai moderati”. Idem per il suo collega incaricato delle riforme, Gaetano Quagliariello.

“Vogliamo restare con Berlusconi, ma non con i suoi cattivi consiglieri – ha dichiarato il ministro dei Trasporti Maurizio Lupi, mentre il ministro della Difesa, Maurizio Mauro, sembrava prendere le distanze dalla solidarietà a ogni costo con Berlusconi.

Il Senato si pronuncerà prossimamente sulla destituzione di Silvio Berlusconi, che lo priverebbe della sua immunità parlamentare.
Definitivamente condannato a quattro anni di carcere (ridotti a uno) per frode fiscale, Berlusconi deve affrontare anche altri processi, fra cui quello del “Rubygate”, per prostituzione di minore e abuso di potere.

Enrico Letta spera di sbarazzarsi del suo ingombrante avversario e di attirare in una nuova maggioranza diversi membri del PLD, dei centristi vicini all’ex capo del governo Mario Monti e eventuali esuli dal Movimento Cinque Stelle di Beppe Grillo.