Per sorprendente che possa sembrare, il shutdown, il blocco del bilancio, negli Stati Uniti porta beneficio al presidente Barack Obama.

Dietro al suo atteggiamento esasperato, Obama nasconde la soddisfazione di sapere che i repubblicani sono accusati di aver preso il paese in ostaggio.
Parlando in televisione, Obama ha sottolineato la “crociata ideologica” dei suoi avversari politici. In effetti i repubblicani hanno rifiutato di votare il bilancio a causa della riforma della sanità promossa dal presidente.
“La paralisi repubblicana poteva essere evitata – ha detto Obama – e voglio che tutti gli americani capiscano perchè si è prodotta.” Almeno si conoscono i colpevoli.

Il piano era quasi perfetto, come sottolinea un sondaggio apparso la mattina di martedì 1. ottobre. Secondo l’università di Quinnipiac, gli americani respingono in massa la strategia dei repubblicani di legare il voto del bilancio a concessioni del presidente sulla sua riforma della sanità.
La quota di fiducia dei repubblicani al Congresso è scesa al 17%, mentre l’unico che beneficia di un rialzo delle quotazioni è proprio Obama, con il 44% dei consensi. E’ il risultato di una campagna sapientemente orchestrata.

Durante i 33 mesi di scontri sul bilancio, il presidente ha sempre fatto in modo di mettersi nel confronto con i suoi avversari politici.
“Il presidente è pronto a discutere con i repubblicani. Non li lascerà prendere gli americani in ostaggio per cedere alle loro richieste ideologiche. Sarebbe da irresponsabili – ha denunciato il portavoce della Casa Bianca martedì mattina.

Malgrado la sua gravità (800’000 funzionari federali lasciati a casa senza salario, amministrazioni e agenzie federali chiuse), il shutdown è solo il male minore.
Tutti pensano alla prossima scadenza, quella del 17 ottobre, quando gli Stati Uniti rischieranno di trovarsi in default di pagamento, qualora non verrà innalzato il tetto legale del debito nazionale.
Anche qui in repubblicani hanno minacciato di non dare la loro approvazione se non verrà posticipata di almeno un anno l’applicazione della riforma della sanità.