In orbita dal 2009 per tracciare la gravità terrestre, il satellite Ocean Circulation Explorer (GOCE) dello European Space Agency’s Gravity è prossimo al rientro. Un rientro che si tradurrà con uno schianto parziale sulla superficie terrestre o da qualche parte nel mare.

Il satellite, che giovedì 3 ottobre, transitava sopra il Giappone, è rimasto in orbita attorno alla Terra a una quota più bassa di qualsiasi altro satellite di ricerca, circa 224 chilometri.
GOCE ha mappato con estrema precisione le variazioni nella gravità terrestre, rivelando che la Terra è un “geoide”, una superficie su cui l’acqua non scorre da un punto ad un altro.

Per il suo design elegante ed aerodinamico, il satellite Goce è stato definito la Ferrari dello spazio.
Per il suo design elegante ed aerodinamico, il satellite Goce è stato definito la Ferrari dello spazio.

Il veicolo spaziale inizierà la sua discesa verso la Terra a metà di ottobre, quando sarà terminato il carburante.
Dovrebbe disintegrarsi nell’atmosfera, ma la squadra che lo controlla sostiene che alcune parti potrebbero raggiungere la superficie terrestre.
Non si sa quando e dove e gli scienziati restringeranno l’area d’impatto all’ultimo momento, circa tre settimane dopo la fine del combustibile.

Ogni anno cadono sulla Terra quasi 40 tonnellate di detriti spaziali. L’Inter-Agency Space Debris Coordination Committee e lo Space Debris Office dell’ESA monitoreranno la discesa del satellite. Verranno emesse previsioni sul rientro e valutazioni del rischio quanto più si avvicinerà il momento della collisione. L’ESA continuerà ad aggiornare le competenti autorità di sicurezza.

(nextme.it)