Le relazioni fra Svizzera e Unione europea sono contraddistinte da un’incertezza : giudici stranieri potrebbero avere diritto di decisione su questioni riguardanti la Confederazione.

Il Segretario di Stato agli affari esteri Yves Rossier lo smentisce in un’intervista apparsa venerdì sul Blick : “Nessun giudice straniero può dirci cosa dobbiamo fare.” Nemmeno se si tratta della Corte di giustizia dell’UE, che interpreta il diritto europeo in caso di disaccordo con la Svizzera.

Un’interpretazione del diritto non significa un giudizio o una condanna della Svizzera, afferma Yves Rossier. Il Segretario di Stato aveva acceso la polemica lo scorso maggio quando aveva confermato la presenza di giudici stranieri in Svizzera.

La Corte di giustizia dell’UE si occuperà unicamente di chiarire la situazione giuridica. Starà in seguito alle parti trovare una soluzione. Eventualmente la Svizzera potrà dire se intende agire in base all’interpretazione del diritto europeo.

Questo concetto non sembra condiviso dai partner europei. Il presidente della Corte di giustizia dell’UE, Vassilios Skourish, ha dichiarato in un’intervista apparsa giovedì sul Tages-Anzeiger che “le decisioni pronunciate dalla Corte di giustizia europea si distinguono per il loro carattere vincolante per le parti che si sono rivolte a questa istanza.”
In caso contrario una decisione non avrebbe alcun senso. Chi si rivolge a un tribunale si attende una risposta definitiva che permetterà di risolvere la questione.

“Skourish ha ragione – commenta Rossier – ma si tratta unicamente di una perizia giuridica che aiuta a capire il diritto dell’UE, non di un giudizio che prescrive come si deve agire.”

La questione occuperà prossimamente i negoziatori svizzeri e europei.

(Le Matin.ch)