Verso un’unica autorità mondiale, verso il Grande Fratello?
Il dottor Soldati continua la sua indagine in questo secondo articolo
Riprendo il mio tentativo di far conoscere un po’ meglio le minacce da parte di un’élite politico-burocratica alla nostra libertà e indipendenza democratica. Mi baso su informazioni contenute in un opuscolo che riferisce una conferenza di Inge M. Thürkauf, attrice e pubblicista, tenuta a Zurigo il 3.11.12 in occasione della riunione autunnale degli abbonati a “Schweizerzeit”.
Continuo con l’elenco dei fautori di un Nuovo Ordine Mondiale e delle loro farneticanti esternazioni.
Strobe Talbott, vice-ministro degli esteri USA dal 1993 al 2000: “Nel 21esimo secolo le nazioni così come le conosciamo saranno obsolete. Tutti gli stati riconosceranno un’unica autorità globale. In fin dei conti la sovranità nazionale non era una buona idea”.
David Rockefeller: già nel 1994 vedeva il mondo “ai margini di uno sconvolgimento globale. Tutto quel che occorre sarebbe una crisi gravissima, e allora le nazioni sosterranno il nuovo ordine mondiale”. Ringraziava le direzioni di “Washington Post”, “New York Times” e “Time Magazine”, che partecipano alle nostre riunioni e da quasi 40 anni hanno mantenuto l’impegno a mantenere il segreto. Giornali (la stampa viene riconosciuta come quarto potere solo ed esclusivamente perché informa, facendo quindi da correttivo ad eventuali abusi governativi) che si sono impegnati per quasi 40 anni a tener segrete le macchinazioni di una pericolosissima “camarilla” di pazzi farneticanti! Veramente, di bene in meglio!
Continua Rockefeller, esponente di punta della parte più intelligente e progressista dei visi pallidi: “Per noi sarebbe stato impossibile sviluppare il nostro piano per il mondo se fosse divenuto oggetto della pubblica opinione. Ma adesso il mondo (per lui noi poveri e spregevoli tapini duri di comprendonio) è abbastanza istruito e preparato per accettare un governo mondiale (con a capo, va da sé, i vari Rockefeller and Co, o c’è ancora qualche debile mentale non disposto ad accettare la naturale egemonia della componente elitaria statunitense?). Questo non lo dice, ma si sente lontano anni luce che per lui è lapalissiano. Se la penseranno così anche cinesi o russi non lo preoccupa, c’est de la petite pièce, come direbbe Napoleone. A me sembra invece più logico e realistico supporre che i tentativi di imporre l’avvento del NWO potrebbero diventare la Serajevo (28.6.1914, prima guerra mondiale) della terza guerra mondiale.
Jacque Attali, già “eminenza grigia” di François Mitterrand (il che basta e ne avanza per giustificare ogni diffidenza nei suoi confronti), membro anche lui della parte più intelligente dei visi pallidi, presidente di una commissione voluta da Sarkozy per la “liberazione della crescita francese”, 42 membri, pochissimi stranieri, tra i quali Mario Monti, noto “liberatore professionista di crescite nazionali” a condizione che prima crescano e vengano assicurati i privilegi della plutocrazia di Bruxelles, in paziente attesa della NWO che ricondurrà il pianeta ai tempi di Adamo e Eva, nel cosiddetto “paradiso terrestre”, Jacques Attali, dicevo, uomo concreto, intravvide una chance certa di introdurre la NWO nel 2009, quando si paventò una innarestabile e mortale pandemia di origine suina. La storia insegna che i progressi epocali sono solo possibili sotto la spinta di una paura prossima al terrore. E`veramente peccato che i virus di galline e maiali finora non abbiano esaudito le speranze del nostro. Per consolarsi ha scritto un libro in cui descrive con la precisione di un miniaturista il mondo come sarà nel 2060.
Henry Kissinger, altro discendente della stirpe eletta, si è espresso così: “Oggi gli americani reagirebbero con indignazione se truppe ONU dovessero occupare Los Angeles per ristabilire l’ordine: domani potrebbero esser grati, specialmente se si spiega loro che c’è una minaccia esterna, vera o simulata dalla propaganda, che mette in pericolo la loro esistenza. Tutti implorerebbero allora l’intervento dei profeti del nuovo mondo. Ma, dico io, che paese è mai quello dove un politico del calibro di un Kissinger può permettersi un’espressione cinica, arrogante e trasudante sprezzo del popolo come quella usata da costui? “Minaccia esterna vera o anche solo inventata dalla propaganda”, ha detto Kissinger. Sono quasi 2 secoli che gli americani inventano i pretesti per le loro aggressioni, vendute ai creduloni come apportatrici di pace e democrazia, in realtà solo di morti e distruzioni. Adesso la marcia indietro cui è stato costretto il povero premio Nobel della Pace Obama, una figura barbina la sua, potrebbe essere prodromo di tempi migliori.
Anche la Svizzera, con un CF in cui la prima qualità per essere eletti sembra essere diventata la personale e naturale attitudine al calo di brache (politica della fermezza nel cedimento), non poteva mancare, dopo aver ottenuto grazie all’adesione all’ONU l’accesso ai posti che contano (Calmy-Rey dixit), di far sentire la sua voce. Lo ha fatto tramite un professore universitario, consigliere federale emerito, assurto alla carica di presidente dell’Assemblea generale dell’ONU a New York, il 14.9.2010: nel discorso presidenziale di apertura richiese espressamente “une gouvernance mondiale”. Lo vidi alla tele, fiero come un gallo che ha appena onorato le richieste delle suddite. Anni fa gli ho inviato una lettera, indirizzata al suo portavoce Livio Zanolari, fratello del giornalista sportivo Libàno, esprimendo perplessità, non per il fatto che Deiss fosse diventato CF (in quell’ambito mi sono abituato a vederne di tutti i colori), ma per il fatto che mi sembrava impossibile che un personaggio così pallido e evanescente avesse trovato accesso ad una cattedra universitaria. Nessuno si meraviglierà e tutti mi crederanno se affermo che non mi fu risposto. La perplessità rimane.
Il discorso sulle minacce di NWO che incombono su tutti, senza che la stragrande maggioranza di noi se ne renda conto, discorso che mi sta a cuore, è sicuramente tedioso per molti lettori, ma lo riprenderò, tentando anche di portarlo ad un minimo di concretezza, parlando di due personaggi europei pericolosissimi, più dei serpenti a sonagli: Angela Merkel e Jean Claude Juncker, primo ministro del Lussemburo per più di 25 anni e presidente dell’Eurogruppo (comitato dei ministri delle finanze dei 28 paesi UE). Ha dovuto lasciare il governo lussemburghese per uno scandalo, e dal 22.1.2013 è stato sostituito alla presidenza dell’Eurogruppo da Jeroen Dijsselbloem, un altro commissario UE che mi sembra la controfigura di Mario Monti.
Gianfranco Soldati, presidente onorario UDC