Durante il periodo di massimo sviluppo economico del Ticino, in particolare della piazza finanziaria luganese, l’aeroporto di Agno costituiva un tassello importante del business e dava un valore aggiunto alla micro economia regionale.

Oggi purtroppo l’aria è cambiata e lo sviluppo ha subito una battuta d’arresto, specie nel settore finanziario, dove assistiamo a una ristrutturazione “forzata” di banche e fiduciarie, con gestori di patrimoni e family offices in partenza verso piazze più attrattive. Queste attività, oltre a generare benessere e posti di lavoro, erano tra i maggiori fruitori dei servizi aerei, per i quali ora si rende necessario trovare nuova utenza nel settore industriale delle piccole e medie imprese, fortunatamente in aumento sul nostro territorio.

Ma cosa vogliamo sinceramente da questo aeroporto? Lo vogliamo perennemente in “perdita” oppure lo vogliamo considerare un“investimento” nel bilancio?

Alcune forze politiche vorrebbero trasformare questo importante anello della catena economica cantonale in una pista da sci di fondo o un percorso vita, dimenticando che l’aeroporto impiega un organico di circa 80 persone e un indotto complessivo di ulteriori 320 posti di lavoro. Una città come Lugano deve poter guardare oltre la “siepe di casa”, dotandosi di infrastrutture e mezzi di trasporto adeguati. Anche la compagnia Swiss in questi giorni ha sottolineato l’importanza di Lugano, è necessario però avere il coraggio di fare il salto di qualità, una volta per tutte.

Finiamola di far finta che, così com’è, l’aeroporto funzioni, a dispetto dei continui disavanzi d’esercizio (l’ultimo si aggira attorno ai 530’000— chf). Non possiamo continuare a tappare le falle, l’impegno dev’essere volto verso una strategia di crescita seria e piani concreti per il futuro, per portare il nostro aeroporto “sulla pista e farlo decollare”.

Tra le possibili proposte, si potrebbero predisporre fondi di prestito per la società aeroportuale per investimenti da reddito, ad esempio per nuovi hangar, che consentirebbero di autofinanziarsi e rimborsare il prestito tramite gli affitti, che nel settore dell’aviazione commerciale rendono bene. Si potrebbe anche valutare un raggruppamento dell’intera area aeroportuale sotto la stessa gestione, per garantirsi maggiori sinergie.

In una seconda fase, il progetto più importante sarebbe il “benedetto” allungamento della pista. Con 170 m in più, (70m a Nord e min 100m a Sud) Lugano-Agno potrebbe ospitare piu’ di una compagnia aerea (anche low cost) che oggi servono tutto il continente europeo, con aerei di nuova generazione a ridotto inquinamento fonico e ambientale, diventando quindi una valida alternativa per le rotte commerciali e turistiche oggi orientate esclusivamente verso Zurigo o la Lombardia. A ciò, si potrebbero aggiungere anche società di spedizioni, con i relativi benefici in termini di posti di lavoro in più, nuovi servizi e stimoli all’indotto.

E’ vero che la questione dell’allungamento presenta criticità strutturali non trascurabili, imponendo di trovare un sistema per un “bypass” della strada cantonale a sud della pista, nonché un accordo rapido con i proprietari dei terreni circostanti. Tuttavia, se veramente vogliamo fare un passo coraggioso che guardi ai prossimi decenni, è arrivato il momento di decidere. Il tempo, ora come mai, è tiranno.

Tiziano Galeazzi, consigliere comunale UDC Lugano