Dal 12 novembre Cina, Cuba, Russia e Arabia Saudita fanno parte, per tre anni, del Consiglio delle Nazioni Unite dei diritti dell’uomo.

Paesi criticati per il loro bilancio poco soddisfacente in materia di rispetto dei diritti dell’uomo, i quattro paesi sono stati eletti dall’Assemblea generale dell’ONU, chiamata a rinnovare 14 dei 47 Stati membri del Consiglio, la cui sede è a Ginevra.

La nomina sconcerta i difensori dei diritti dell’uomo, secondo i quali la presenza nel Consiglio di questi paesi non è giustificata in alcun modo, così come non lo è la presenza di altri paesi, come l’Algeria o il Vietnam, che addirittura vietano agli ispettori delle Nazioni Unite per i diritti dell’uomo di entrare nel loro territorio.

I 47 seggi del Consiglio sono ripartiti fra i continenti con 13 seggi all’Africa, 13 seggi all’Asia, 6 all’Europa dell’Est, 8 seggi all’America Latina e Centrale, 7 tra Europa occidentale, America del Nord e Oceania.