Nota: il mal di pancia non esiste, l’UDC indubbiamente sì

Normalmente le interviste su Ticinolive sono terreno riservato del professor De Maria. Oggi, eccezionalmente, la palla passa alla vivace giornalista Giuditta Mosca, gradita ospite del portale (non meno che l’amico Orlando).

* * * * *

Note a margine del congresso UDC che ha dato, a parte della stampa ticinese, lo spunto per parlare di dissapori interni al partito

di Giuditta Mosca

Il congresso UDC si è concluso ma le polemiche sono lungi dal placarsi. Parte della stampa parla di “mal di pancia” e di armi di grosso calibro imbracciate con intenzioni bellicose. Ma è davvero così? Lo abbiamo chiesto ad uno dei diretti interessati, il Granconsigliere UDC Orlando Del Don. Prima di lasciargli la parola invitiamo però i lettori, sulla scorta della scarsa visibilità mediatica di cui il partito soffrirebbe, almeno stando alle parole di Pierre Rusconi, a trovare ognuno per sé risposta ad un annoso quesito: il Ticino ha bisogno di politici o di statisti? Ovvero, c’è maggiore necessità di “figurini da telecamera” o di persone volonterose che prima si rimboccano le maniche e poi rendono conto al popolo dei risultati ottenuti? In altri termini: i politici devono pensare agli elettori o al popolo?

Orlando Del Don ha già toccato l’argomento sul suo blog, due post pubblicati il 17 novembre e il 9 novembre. Ritorna però sull’argomento a margine dei titoli che la stampa ha dedicato al convegno del fine settimana e lo fa senza mezzi termini “ il resoconto dato dai media cantonali – è l’esito di una forma di distorsione del sistema politico-mediatico e dell’incultura riguardo la scienza della comunicazione da parte di tutti: giornalisti, politici, amministratori e uomini di partito di qualsiasi colore. Il problema è dunque diffuso e pandemico quanto pernicioso. Questo ha degli effetti estremamente negativi sia a livello politico sia partitico e anche a livello dei singoli personaggi che di volta in volta assumono ruoli “coatti” di disinformatori-attivi o disinformati-vittime!”

In altre parole una sorta di distorsione dei fatti che a molti può giovare ma nulla aggiunge (casomai toglie) ai reali bisogni della popolazione. Ciò che Del Don denuncia è una “traviata” mancanza di volontà nel distinguere “bisogno” da “interesse”. La polemica può interessare ma non colma bisogni pratici. Abbiamo posto delle domande all’Onorevole Del Don.

Din-DonMal di pancia o no? E, ancora prima, se un partito approfittasse di un congresso per eventualmente appianare alcuni dissapori interni, sarebbe tanto grave?

ODD   Dai giornali vengo edotto in questi giorni che l’UDC soffrirebbe di mali di pancia … che magari io dovrei pure curare! Mah, nella mia veste di politico e psicoanalista, se proprio mi devo scomodare lo farei unicamente per curare i mali di testa o, meglio, i mali dell’anima … di coloro che in questa storia ci sguazzano e che si beano delle dabbenaggini di alcuni che, a dirla tutta, rappresentano solo loro stessi. Fuor di metafora, in questo frangente i giornalisti ruspanti hanno provato a colpire nel mucchio, ma senza neanche sfiorare il bersaglio, approfittando dell’ ingenuità di qualche onesto quanto benintenzionato sprovveduto. Insomma, non tanto di dissapori interni al partito quanto unicamente manifestazioni estemporanee che riguardano idee minoritarie (peraltro rispettabili) di un gruppuscolo di persone che non hanno ancora digerito e accettato le scelte democratiche della maggioranza uscita dalle consultazioni del Comitato Cantonale UDC.

Peraltro di discussioni interne ce ne sono state, e molte, come è giusto che sia, a tutti i livelli e in occasioni diverse … occasioni che hanno dato la possibilità a coloro che la pensavano diversamente di esternare i loro malumori. Ma si vede che i riflettori e le luci della ribalta, durante il Congresso UDC, hanno dato alle testa a qualcuno, spingendolo ad andare oltre il buonsenso e l’accortezza che si chiede a persone che hanno oramai da tempo raggiunto la maturità e l’età della ragione.

Quindi non solo ciò che i giornali hanno inopinatamente esaltato non è niente di grave ma direi di più, e cioè che non è proprio niente “tout-court”. Evviva e benvenuta dunque la pluralità di vedute, anche “di nicchia” e polemiche, ma che perlomeno siano espresse in modo corretto e rispettoso, nei tempi, nei modi e nelle sedi opportune … ma questo i giornalisti lo sanno, eccome; forse non ne erano altrettanto consapevoli e cogniti coloro che si sono prestati al gioco. Mah, cosa vuole, questi sono i rischi ai quali si espone chi si assume il rischio di mettere in pubblico, davanti ai riflettori, i propri vissuti (anche politici) illudendosi di fare opere di bene!

Ma tutto ciò non ha nulla a che vedere con la politica, quella condivisa e partecipata, quella che si gioca sul campo della vita pubblica, responsabile e fattiva e che sottostà al principio di realtà, per riprendere un termine psicoanalitico!

UDC e Lega, una storia d’amore un po’ travagliata. In futuro, le linee programmatiche dell’UDC, prevedono o escludono un cammino congiunto?

ODD   UDC e Lega continueranno sempre a collaborare anche in futuro quando vi saranno le condizioni e le situazioni per farlo, ci mancherebbe. Ma è giusto e bene che ognuno – al di fuori di questi momenti – si profili con una sua propria identità; matura, chiara e identificabile, “senza se e senza ma”. Pertanto le discussioni interne saranno sempre il nostro pane quotidiano … perché nulla è dato a priori, definitivamente e senza confronto dialettico serrato; e questo sia internamente che esternamente al partito, ci mancherebbe altro!

Alcune testate ticinesi hanno fatto trasparire che in seno all’UDC ci sono dissensi. É vero o è una forzatura?

ODD   Non di dissensi si tratta dunque ma di sensibilità diverse. Certo che il senso della misura, dell’opportunità (politica, ma non solo), il tempismo, l’arte di comunicare e le strategie politiche nonché lo spirito di squadra – e senza scordare il senso del ridicolo – taluni non sembrano proprio averli mai conosciuti, considerati e tantomeno sviluppati! C’è ben poco da aggiungere al proposito.

Cosa potranno aspettarsi gli elettori da qui al 2015, ovvero fino alle prossime elezioni?

ODD   Per quanto riguarda i prossimi appuntamenti elettorali del 2015 noi – è certo – correremo da soli anche per il Consiglio di Stato. Perché abbiamo un crescente consenso, abbiamo le persone, la volontà, la determinazione, l’ottimismo e la fiducia nella gente, ma anche e soprattutto le idee. Idee peraltro molto chiare su come affrontare e risolvere gli annosi problemi che schiacciano e affliggono il Ticino; e vogliamo assumere la nostra parte di responsabilità nell’esecutivo cantonale. Ma fino ad allora faremo opposizione dura! La nostra sarà una posizione critica nei confronti dell’esecutivo cantonale, molto critica, e “pour cause”.

Il panorama politico ticinese sta diventando piuttosto velenoso. Esiste il rischio che le forze politiche si concentrino troppo sulle polemiche e poco sui cittadini? (Sono italiana, il fenomeno lo conosco fin troppo bene)

ODD   Rispetto al clima politico concordo con lei … questo sta pericolosamente virando al velenoso, “al color bianco”, con il rischio che le forze politiche in campo si concentrino elettivamente sulle polemiche piuttosto che sulla ricerca delle soluzioni per venire a capo dei problemi che gravano sul Cantone. In questo però i politici ruspanti sono aiutati e aizzati ad arte dai media che sono tutto fuorché oggettivi, imparziali e/o animati dal desiderio di trasmettere sempre informazioni trasparenti e pluralistiche. In particolare trovo vergognoso il comportamento della RSI nei confronti del nostro partito e dei nostri Deputati in Gran Consiglio!

Concludo ricordando alla Lega che questa si deve guardare non dall’UDC ma dall’ex partitone che ha appena tenuto il suo congresso a Lugano. Mentre agli amici UDC che si sono scagliati tanto ingenuamente quanto temerariamente contro il nostro Ufficio presidenziale ricordo che sarebbe oramai tempo e ora di saper usare in modo utile il loro ardore e la loro ira funesta, magari identificando con maggior tempismo e acume i loro e i nostri veri nemici… Ma, a questo punto, un dubbio mi sorge spontaneo: i radicali mascherati da liberali e i socialisti di regime suscitano ancora in loro qualche reminiscenza o questo sforzo mentale è per loro solo fonte di cefalee e malesseri che andrebbero magari trattati e medicati con cura… per non farsi poi venire il mal di pancia, contagiando magari anche qualche giornalista di passaggio?”

Esclusiva di Ticinolive. Riproduzione consentita citando la fonte.