In un’intervista sull’edizione online di Russia Today, la direttrice della Croce Rossa europea Anitta Underlin fa il punto sulla povertà in Europa : in alcuni paesi il livello di povertà raggiunge quello degli anni della Seconda guerra mondiale.

Per la prima volta dal 1945, la Croce Rossa ha dovuto sollecitare la distribuzione gratuita di cibo e Anitta Underlin ritiene che si tratti della più vasta campagna di distribuzione alimentare dagli anni 1939-1945.

L’Unione europea si è fissata come obiettivo di portare a 20 milioni il numero delle persone che vivono in povertà entro il 2020. I fatti dimostrano quanto i dirigenti europei siano scollegati dalla realtà.

Dal 2008 in Francia si contano 350’000 poveri in più. Nel 2013 in Italia la Croce Rossa ha raddoppiato i suoi aiuti, portandoli a 400’000 persone. A Milano 50’000 persone ricevono un aiuto alimentare da parte della Croce Rossa italiana.

In Spagna, in cinque anni il numero di persone assistite dalla Croce Rossa è passato da 900’000 a 2.4 milioni.
In Lituania la Croce Rossa assiste 140’000 persone, 3.5 volte in più rispetto al 2009.
La metà della popolazione bulgara è considerata povera, mentre in Romania i poveri sono il 40% della popolazione. In 17 paesi dell’Unione europea, i poveri e gli esclusi formano un quinto della popolazione totale.

Nei paesi coperti dalle statistiche di Eurostat (Unione europea + Svizzera, Norvegia, Islanda, Turchia e Macedonia), più di 120 milioni di persone sono minacciate dalla povertà, contro i 6 milioni recensiti nel 2009. Fra queste, 43 milioni di persone soffrono realmente la fame.

Nei paesi in cui la povertà aumenta, a seguito della drastica riduzione dei bilanci i governi sono incapaci di portare assistenza.
Nei paesi dell’est europeo, la classe media, che rappresentava il 20% della popolazione, si è ridotta al 10%. Il 10% mancante è andato a aumentare la percentuale di chi vive in povertà.

(Fonte : Blogapares.com/les chroniques de rorschach.blogspot.fr)