La piattaforma di vendita online Amazon.com realizza il 70 % della sua cifra d’affari durante il periodo delle feste di fine anno. Per far fronte all’esplosione delle ordinazioni, la multinazionale recluta da ottobre a dicembre centinaia di persone.

L’anno scorso Jean-Baptiste Malet aveva fatto parte del 1’200 salariati ingaggiati per il periodo festivo nei magazzini di Montélimar, in Francia. Questo giornalista rivela nel suo libro “En Amazonie, infiltré dans le meilleur des mondes” le condizioni di lavoro arcaiche e ultramoderne in vigore presso la società.

Un’intervista del quotidiano francese Le Monde.

Perchè aver scelto Natale per infiltrarsi da Amazon ?
Jean-Baptiste Malet : Perchè avevo maggiori possibilità di essere reclutato. Amazon ricorre massicciamente alla manodopera esterna in questo periodo, dalla fine di ottobre alla fine di dicembre.
A Montélimar, per Natale erano state ingaggiate 1’200 persone. Mi ero infiltrato perchè gli impiegati avevano rifiutato di parlarmi quando li avevo sollecitati e ai giornalisti è vietato visitare i magazzini della società.

Quanto il Natale è importante per Amazon ?
Amazon realizza il 70 % della sua cifra d’affari a Natale.

Quale è l’obiettivo del suo libro ?
Per molte persone Amazon è qualcosa di molto virtuale. Invece, anche con l’economia numerica il lavoro è sempre presente. Volevo anche mostrare come la potenzialità di internet abbia stravolto il mondo del lavoro in questo settore.
Nel mondo industriale Amazon è una rivoluzione. I depositi logistici sono gestiti da una precisa organizzazione del lavoro, che non è semplicemente quella del taylorismo o del fordismo. Include tutte le potenzialità di internet e fornisce mezzi di controllo della produttività inediti.

I metodi di lavoro che descrive, molto simili a quelli del lavoro nelle fabbriche “tradizionali”, non sono in contraddizione con l’immagine 2.0 di Amazon ?
I lavoratori di Amazon hanno condizioni di lavoro degne del 19.secolo. Sia per quanto riguarda le condizioni di lavoro, i ritmi imposti, i controlli della produttività, sia per le perquisizioni corporali sui lavoratori.
Il mio libro è pieno di esempi che mostrano che Amazon, per quanto concerne il rispetto dei diritti sociali, non è un’azienda progressista ma perfettamente reazionaria.

Siamo ben lontani dal famoso slogan “Work hard, have fun, make history”. In questo slogan c’è “make history” ma si deve vedere chi scrive la Storia. Non ci si può accontentare di elogiare i potenti e i miliardari con la scusa che riescono a riunire delle energie. Si deve vedere a quale costo e a quale società ci preparano.
Per quanto riguarda il futuro della nostra umanità, Amazon è un formidabile esempio di regressione.

Come fa Amazon a guadagnare soldi?
La forza di Amazon è avere dei costi di deposito e di distribuzione molto bassi. Poi, è indubbia l’efficienza della sua struttura informatica, la quale permette la spedizione dei pacchi in tempi molto brevi e il totale controllo di quel che accade nei depositi, anche a livello dei lavoratori.
Amazon non ha bisogno di macchinari complessi : in realtà la società è composta da grandi magazzini con file di scaffali in metallo, qualche computer e un sistema Wi-Fi. La macchina più complessa è l’essere umano, che grazie al supporto informatico può generare ricchezze incredibili.
La multinazionale economizza anche con l’evasione fiscale : al fisco francese deve 198 milioni di dollari.

Si aspettava quello che ha scoperto?
Non mi aspettavo di dover subire discorsi moralisti. Ogni giorno vi chiedono di essere migliori del giorno prima. C’è un aspetto molto ideologico sul lavoro e si applaude quello che viene chiamato il “top performer”. E’ la risurrezione dell’operaio sovietico Stakhanov.
E’ abbastanza sorprendente vedere che una multinazionale che nega i diritti più elementari contenuti nel codice del lavoro si ingegna a riprodurre una forma di collettivismo. Penso che sia dovuto al fatto che Amazon è un universo fuori dal mondo.

(Le Monde.fr)