In Svizzera il segreto bancario ha una lunga tradizione e per molti anni era considerato quasi legittimo non dichiarare al fisco tutti i propri soldi. Ora gli attacchi delle autorità fiscali estere alla Svizzera hanno rivelato la vastità del fenomeno e il mito del cittadino svizzero onesto e ligio nei confronti dello Stato sta crollando.

Il 20 gennaio 2013 il telegiornale della RTS aveva diffuso la notizia che UBS esige dalla sua clientela svizzera che sia in regola con il fisco e non vuole più soldi non dichiarati.
“L’indomani diversi clienti avevano telefonato, presi dal panico – commenta Christian Bronner, fiscalista che da circa un anno sta trattando casi di autodenuncia di svizzeri che vogliono mettersi in regola con il fisco.
“Per gli svizzeri il segreto bancario è sempre garantito e nessuna banca li denuncerà al fisco, ma nel clima attuale chi ha soldi non dichiarati si sente sotto pressione – aggiunge Bronner.

La legge prevede che nel caso di un’autodenuncia, ossia prima di un controllo fiscale, il contribuente non viene multato. Pagherà le imposte di ritardo su 10 anni oltre agli interessi. Per le successioni il periodo è ridotto a tre anni.

I conti in nero degli svizzeri rimangono un tabù ma l’offensiva si prepara e a detta di molti la regolarizzazione è l’unica soluzione ragionevole. E’ urgente per i clienti stranieri e inevitabile per i residenti in Svizzera.

“In Svizzera c’è un’elevata moralità fiscale ma esistono casi di evasione fiscale e il diritto penale attuale presenta delle lacune – diceva la Consigliera federale Eveline Widmer-Schlumpf lo scorso 30 maggio, quando aveva annunciato la fine del segreto bancario per gli svizzeri, lanciando il progetto di revisione del diritto penale fiscale.
Il Consiglio federale deve pronunciarsi entro la metà del 2014 sui risultati della consultazione chiusa al 30 settembre 2013. I dibattiti in Parlamento dovrebbero essere conclusi per la fine del 2015.

Nel diritto svizzero, il segreto bancario basato sulla distinzione tra frode (falso in titoli) e sottrazione fiscale non resisterà molto. La conferenza dei direttori cantonali delle finanze vuole che i cantoni abbiano accesso alle informazioni a disposizione delle autorità fiscali estere.

Quanti soldi nascosti hanno gli svizzeri? La cifra che circola è di almeno 50 miliardi di franchi.
Nella trasmissione “120 secondes” della radio romanda, Vincent Kucholl faceva il seguente calcolo : i conti 2012 della Confederazione indicano 4,3 miliardi di imposta preventiva al 35% non recuperata. Di conseguenza, l’ammontare dei rendimenti del capitale non dichiarato è di circa 12 miliardi di franchi, da ripartire tra clienti offshore non residenti e abitanti. Si tratta solo una frazione del totale del capitale. La somma di 50 miliardi sembra plausibile.

(Fonte : Bilan.ch)