Due esplosioni in due giorni. La città russa di Volgograd è stata colpita da un nuovo attentato lunedì scorso, nemmeno 24 ore dopo un primo attacco suicida perpetrato nella stazione centrale di questa città, situata nel sud-ovest della Russia, che da un ultimo bilancio ha fatto 17 morti.

Perchè è stata colpita Volgograd? Quale è l’origine di questi attacchi ravvicinati? Il punto della situazione :

> Il luogo degli attentati
I due attacchi sono avvenuti a Volgograd, città con oltre un milione di abitanti, situata a 905 chilometri a sud di Mosca e vicina alla regione molto sensibile del Caucaso russo.
Domenica scorsa verso le 12h45 (ora locale) un’esplosione ha fatto saltare in aria l’entrata della principale stazione ferroviaria : 17 i morti. La potente esplosione è stata causata da una donna kamikaze.
Lunedì un secondo attentato suicida si è prodotto poco dopo le 8h30 (ora locale) contro un pullmann, causando la morte di 14 persone. Dalle indagini sarebbe stato perpetrato da un kamikaze uomo.

> Esiste un legame fra i due attenti?
Il modus operandi, gli obiettivi, il modello e la potenza degli esplosivi sono elementi che confermano l’esistenza di un legame.
Secondo gli inquirenti i giorni degli attentati non sono stati scelti a caso. Per molti russi lo scorso fine settimana segnava l’inizio delle festività del nuovo anno e al momento dell’attentato di domenica la stazione di Volgograd era piena di gente, a causa della chiusura dell’aeroporto per le condizioni meteo avverse.
Il pullman preso di mira lunedì faceva parte della linea 15A, particolarmente frequentata nelle ore di punta, soprattutto da studenti.
Non è la prima volta che Volgograd viene colpita da attentati. Lo scorso ottobre una donna originaria del Daghestan si era fatta esplodere in un bus, provocando la morte di cinque persone.

> Chi è il mandante degli attentati?
Se ancora nessuno dei due attentati è stato rivendicato, la pista del terrorismo caucasico si profila.
La donna kamikaze che ha causato l’esplosione di domenica alla stazione ferroviaria, Oksana Aslanova, è stata presentata come una “vedova nera”, sposata due volte a ribelli ceceni uccisi dalle forze russe.
Le “vedove nere” sono le armi privilegiate della ribellione islamista caucasica e provengono da tre repubbliche autonome : Il Daghestan, l’Inguscezia e la Cecenia.

“Dopo due guerre in Cecenia di un’immensa violenza, assistiamo a una diffusione della violenza nell’insieme del nord del Caucaso con una costellazione di unità islamiche clandestine che funzionano sotto il nome di Jamaat – spiega Aude Merlin, specialista della Russia – Dal 1999, quasi un migliaio di persone sono morte in Russia in attentati perpetrati da diversi gruppi terroristici, composti da guerriglieri ceceni, da vedove nere o da russi convertiti a un Islam radicale e che hanno raggiunto i ranghi di al Qaeda.”

> Questi attentati sono legati ai Giochi olimpici di Sotchi?
Le Olimpiadi invernali di Sotchi inizieranno il 7 febbario e questi attentati sono un enorme danno per la Russia. Il presidente Vladimir Putin ha annunciato un rafforzamento della sicurezza nell’insieme del territorio russo.
Secondo esperti russi citati dall’AFP, il legame fra questi attacchi e l’avvicinarsi delle Olimpiadi è evidente e porta il marchio dei ribelli caucasici, che cercano di instaurare un’atmosfera di terrore in una zona molto instabile e segnata da diverse guerre civili.

“Il 3 luglio scorso il capo della ribellione islamica nel Caucaso, Dokou Oumarov, ha chiesto di boicottare l’organizzazione dei Giochi olimpici. Ha chiesto ai combattenti clandestini di condurre atti che possano nuocere al buon svolgimento delle Olimpiadi – ricorda Aude Merlin.

Riguardo alla scelta di Volgograd, si potrebbe spiegare semplicemente : la sorveglianza di diverse grandi città della Russia, inclusa Volgograd, è stata allentata a profitto della sorveglianza di Sotchi, dove importanti misure di sicurezza sono state attuate a un punto tale che la stazione balneare si è trasformata in un vero bunker, inaccessibile ai terroristi.

(Fonte : bfmtv.com)