L’uomo forte dell’Egitto, responsabile della destituzione, il 3 luglio 2013, del presidente islamista Mohamed Morsi, dovrebbe confermare la candidatura alle prossime elezioni presidenziali.
Stando ai media vicini al potere, l’uomo forte dell’Egitto ha confermato sabato scorso le sue intenzioni, “se il popolo lo chiede e se l’esercito lo sostiene”.
Una dichiarazione che va di pari passo con l’appello a partecipare in massa il 14 e 15 gennaio al referendum sulla nuova Costituzione – un voto “test” per l’istituzione militare che dal golpe militare dello scorso luglio sorveglia la transizione post-Morsi .
Il generale al-Sissi – che si è lanciato in una guerra senza esclusione di colpi contro i Fratelli musulmani, ieri al potere con l’ex presidente Morsi e oggi considerati “terroristi” – confermerà la sua candidatura dopo i risultati del referendum.
Secondo diversi osservatori, in un Egitto segnato da tre anni di disordini post-rivoluzionari e da una profonda crisi economica al-Sissi ha molte possibilità di vincere le presidenziali.
L’assenza di una vera icona politica e la fragilità della nozione di democrazia giocano anche a suo favore : “Il nostro paese ha bisogno di un uomo forte per ripulire il cantiere lasciato da Morsi. Al-Sissi costituisce l’unica possibilità – è una frase che si sente ripetere spesso nelle strade del Cairo.
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