Dopo qualche mese di tregua, in coincidenza con la presenza quotidiana sui giornali ticinesi (e di riflesso anche su quelli della fascia di confine) della questione dei “padroncini” italiani, da un paio di mesi le ditte italiane sono tornate all’attacco, tempestando di telefonate gli studi professionali del Ticino.

Con la premessa che Ticinolive rispetta ogni persona e ogni ditta alla ricerca di lavoro e che – dunque – questa non è una presa in giro, né un voler giudicare.

Si tratta della fedele trasposizione di una telefonata giunta ieri in uno studio professionale ticinese (con l’aggiunta di alcune note semi-serie), volta a mostrare lo stato della situazione.

Ditta italiana : “Buongiorno, sono la dottoressa YX della ditta Z di Milano, Italia.”

(nota: malgrado la crisi e i tempi bui, non cala il piacere tutto italiano di far sapere che si è “dottori” e “dottoresse” a noi “ticinesi” che nemmeno sappiamo dove si trova Milano, dato che viene precisato che è in Italia.
In un’altra occasione, a telefonare era stata una ditta che si era presentata come “una ditta italiana forte di una partnership ticinese e con uffici espositivi a Lugano, Svizzera.” E ovviamente la precisazione di dove sta Lugano era necessaria.)

Tornando alla telefonata della dottoressa milanese, questa aveva proseguito dicendo : “Oggi pomeriggio un nostro rappresentante si trova nella vostra zona e vuole passare da voi per un colloquio conoscitivo, alfine di esporre la nostra paletta merceologica per l’eventuale instaurazione di un rapporto di tipo collaborativo.

(nota : non cala nemmeno l’abitudine molto italiana di farcire ogni frase con una serie di parole inutili.)

Il collaboratore dello studio professionale ticinese ha ringraziato dell’offerta di collaborazione e ha spiegato che lo studio lavora unicamente con ditte ticinesi.
La dottoressa milanese ha risposto : “Capisco, ma noi collaboriamo con la ditta X e la ditta Y (due ditte ticinesi) e pensiamo che sarete interessati a far parte di questo gruppo che fa capo alla nostra azienda. I nostri prezzi sono concorrenziali….

Il collaboratore dello studio professionale ticinese ha approfittato della “pausa ad effetto” della dottoressa milanese per ribadire che lo studio non fa capo a ditte estere. Ha poi ringraziato nuovamente e detto che malgrado abbiano un buon prodotto e prezzi concorrenziali non c’è interesse per una collaborazione.

Dottoressa milanese : “Allora non volete pagare di meno?”

Dall’altro capo del telefono è stato spiegato che non è una questione di prezzo ma che – come detto e ripetuto – lo studio lavora unicamente con ditte ticinesi.

A questo punto dovrebbe prevalere il buon senso, ma la dottoressa milanese insiste : “Capisco. Ma non vi prenderemo molto tempo. Un colloquio per conoscerci, pochi minuti e potrete valutare la nostra offerta, che riterrete sicuramente conveniente…”

E qui il collaboratore dello studio professionale ticinese ha ritenuto che si fosse andati oltre il limite del buonsenso e aveva chiuso la telefonata dicendo : “Vi ringraziamo ma non siamo interessati. Buona giornata.”

A questo studio, come a molti altri in tutto il cantone, da circa due anni telefonate simili ne arrivano in media 2 al giorno, dal lunedì al venerdì.
In alcuni studi si era notata una pausa fra agosto e novembre del 2013, ma poi queste telefonate sono ricominciate e sembra non accenneranno a smettere.