COMUNICATO STAMPA 

L’UDC chiede la revoca dei mandati a Gianni Ochsner

L’UDC ha appreso indignata le dichiarazioni rilasciate ieri, 14 gennaio 2014, dal signor Gianni Ochsner, titolare dell’omonima ditta di Lamone, sulla necessità di licenziare personale domiciliato e sostituirlo con manodopera proveniente da Oltreconfine. Le necessità di risparmio della città di Lugano, che alla ditta Ochsner ha affidato un mandato pubblico per la raccolta dei rifiuti, non possono essere oggetto di mercanteggiamenti indegni di un Paese civile.

L’Unione democratica di centro chiede ufficialmente che la classe politica – al di là di steccati e sfumature politiche che la differenziano – reagisca con fermezza alle minacce e ai ricatti proferiti dal signor Ochsner nei confronti degli amministratori della cosa pubblica.

Le sue dichiarazioni sono di una gravità inaudita e non possono rimanere senza conseguenze. L’UDC chiede pertanto che tutti i municipi che si servono dei servizi di questa ditta disdicano immediatamente i contratti.

Il Canton Ticino si trova già a fronteggiare una situazione drammatica dovuta alla presenza di 60 mila  frontalieri. La  città di Lugano sta affrontando la più grave crisi economica degli ultimi decenni. La classe politica non può permettersi di farsi dettare l’agenda da chi, invece di confrontarsi e trovare soluzioni atte a risolvere un problema, carica la lupara e spara parole in libertà per finalità di pronta cassa.

Unione Democratica di Centro

NOTA (fdm). Riprendiamo da liberaTV di Bazzi e Leoni l’incriminata (e veramente folle) dichiarazione del titolare della ditta, che ieri sera nel corso del dibattito al Palacongressi l’on. Chiesa ha stigmatizzato con un termine inequivocabile. “Abbiamo deciso di lasciare a casa i residenti. Come la città di Lugano deve risparmiare anche noi dobbiamo farlo. Riteniamo che l’unica possibilità di risparmio è quella di assumere dei frontalieri al posto dei residenti”. A questo punto il Sindaco, che non si è fatto aspettare, dovrà essere molto attento e molto severo.

Viviamo giorni difficili e amari e i nervi sono, per tutti, a fior di pelle.