Oggi, dopo la grande e sofferta vittoria del 9 febbraio, l’UDC esulta ed è su tutte le prime pagine. Un bel momento per invitare il “ribelle” (ma democentrista doc) Giovanni Maria Staffieri nel salotto di Ticinolive. Lo facciamo per “rovinare la festa” agli amici (perché tali sono)? Assolutamente no, mancherebbe anche questa. Ma Giovanni Maria dice cose interessanti e, pur dissentendo dall’attuale linea del partito, si esprime con moderazione e non vuole rompere i ponti.

Un’intervista di Francesco De Maria.

Tutti la chiamano “linea Pinoja” ma bisognerebbe metterci anche il nome di Chiesa, di Mellini e svariati altri. La linea della rottura con la Lega. Perché questa linea è un errore?

Giovanni Maria Staffieri   La linea di rottura politica totale con la Lega a livello cantonale è quella della dirigenza dell’UDC in corpore suffragata dal consenso ben pilotato nel Congresso cantonale dei delegati tenutosi lo scorso novembre ad Agno. Nulla da eccepire, quindi, in merito alla legittimità formale (vorrei dire estorta, ma non lo dico) di questa strategia. Questa importante scelta politica cozza tuttavia frontalmente contro due principali realtà: anzitutto l’appartenenza dei due consiglieri nazionali ticinesi della Lega alla frazione UDC delle camere federali dove la loro collaborazione è considerata ottimale, collaborazione che dichiaratamente si intende mantenere da parte dell’UDC ticinese. L’UDC cantonale dovrà pertanto chiarire al più presto questa situazione politicamente schizofrenica.

In secondo luogo la nostra piccola storia politica ticinese ci insegna che tutte le volte che si é voluto demonizzare la Lega a partire dal 1991 (leggi Fulvio Pelli per il PLR), tanto i demonizzatori quanto i rispettivi partiti sono stati penalizzati elettoralmente e la Lega è avanzata. La Lega é un fenomeno con il quale siamo costretti a convivere politicamente perché destinato a durare ancora a lungo nel tempo, e ciò tanto più in quanto i partiti maggiori stanno letteralmente mettendo il nostro Cantone nelle sue braccia, quando appena si pensi alla loro posizione sull’iniziativa popolare contro l’immigrazione di massa e al relativo risultato nel nostro Cantone. Non mi pare politicamente saggio questo improvvisato divorzio tra forze politiche convergenti su molti temi di importanza fondamentale. Non si dimentichi poi che la Lega mantiene ben stretto ed efficiente un formidabile media di propaganda, il “Mattino della domenica”, con il quale non mi si venga a dire che può competere “Il Paese” .

Sono passati meno di tre anni ma sembra lontana quella primavera 2011 quando il “fidanzamento” sembrava andare a gonfie vele. Che cosa è successo?

GMS   Per la primavera del 2011 non parlerei di “fidanzamento”, bensì di accordo elettorale “ad hoc” proclamato alla luce del sole, con una strategia chiara, portato a buon fine per la Lega nelle elezioni cantonali e per UDC e Lega assieme nell’autunno successivo con le elezioni federali. Le evidenti differenze ideologiche e politiche con la Lega, enfatizzate ad arte in questi ultimi mesi e addebitate soprattutto, secondo me pretestuosamente, al manifestarsi di una presunta anarchia ai vertici di questo movimento (ancor tutta da provare) non dovrebbero far smarrire la lucidità politica e consiglierebbe all’UDC di proseguire con la strategia degli accordi elettorali con la Lega, coerentemente, a ogni livello: federale, cantonale e comunale. In questo modo sono sicuro che i risultati positivi comunque seguiranno (come in passato); in caso contrario quelli negativi saranno più che probabili, basti pensare al recente test delle elezioni comunali prorogate dell’aprile 2013 .

La morte del Presidente a vita è stata determinante? La “Lega dei colonnelli” sta cambiando (in peggio, dice Pinoja, e molto rapidamente) la faccia del movimento?

GMS   Il decesso del Nano è stato un fatto importante ma non determinante per il futuro politico della Lega che, comunque la si veda,  è sempre solidamente radicata nella nostra realtà e mentalità politica, e gode di un consenso elettorale popolare “trasversale” rispetto ai partiti esteso e anonimo. Questo è un elemento inedito e anomalo nel mondo politico ticinese, assai difficile da contrastare.

La frustrazione delle esigenze e delle speranze leghiste nella cruciale elezione luganese è stata determinante? La Lega ha chiuso la porta e, addirittura snobbato i democentristi. Ha avuto torto? Non si è comportata troppo duramente? È stata opportunista, ingrata? Nel 2015-16 la pagherà?

GMS   Proprio questi fatti dovrebbero far riflettere la dirigenza cantonale dell’UDC che, a quanto mi consta, aveva posto il veto alla sezione di Lugano per qualsivoglia forma di collaborazione elettorale con la Lega nonché tolto dalla competizione il proprio “cavallo di razza” . La sezione di Lugano che, per la verità, aveva allora una leadership assai debole, si é adeguata. La reazione della Lega e i penosi risultati elettorali non si sono, a mio giudizio ovviamente, fatti attendere. Vogliamo andare avanti così in occasione dei prossimi appuntamenti elettorali?

Dunque l’UDC nel 2015 correrà da sola per il Consiglio di Stato. Forse per punire la Lega? Una buona idea?

GMS   Così pare sia stato deciso (anche se non ancora approvato dagli organi statutari) sacrificando l’accordo globale elezioni cantonali + elezioni federali sull’altare di una reale quanto elettoralmente poco redditizia maggior presenza dell’UDC nei media . Che cosa si spera di ottenere con ciò? Forse un seggio in Consiglio di Stato? Ben venga , ma non ci si dimentichi dei numeri e che i voti si contano e non si pesano.

A suo avviso un’UDC “fieramente sola” non ha, nel Ticino, alcuna possibilità di affermarsi?

GMS   In politica è difficile, se non temerario, avanzare previsioni sugli esiti delle competizioni elettorali. Io mi astengo dal farlo, però – da spettatore attento – auguro ai dirigenti attuali dell’UDC che la loro strategia sia vincente , altrimenti per l’UDC ticinese si aprirebbe – in controtendenza con l’UDC federale e con quella degli altri cantoni – un destino cupo . Questi dirigenti sembrerebbero convinti di quello che fanno e se ne assumono ogni responsabilità politica. A me pare invece un gioco d’azzardo , ma se avessero in mano un “poker d’assi” o una “scala reale” potrebbe anche essere vincente.

Come impostare correttamente, a suo avviso, il rapporto politico dell’ UDC con la Lega? Lei intrattiene rapporti particolari con la Lega o singoli esponenti leghisti?

GMS   Non è facile, dopo le esternazioni dei dirigenti ticinersi dell’UDC , tentare di ricucire lo strappo e di ritessere un rapporto politico corretto con la Lega dei ticinesi. Assieme ad altri esponenti dell’UDC cantonale e federale “dissenzienti” nei confronti della presente strategia politica e che non rivestono cariche politiche in seno al partito si è proposto, con l’accordo e la supervisione del partito svizzero, di formare una delegazione che affrontasse serenamente con pari delegazione della Lega ogni risvolto dei reciproci rapporti e problemi e presentasse infine delle conclusioni e dei suggerimenti in merito all’UDC federale e cantonale. Questa proposta non é nemmeno stata discussa. Io non intrattengo alcun rapporto politico con la Lega e/o con esponenti leghisti.

Nella sua lettera lei nega qualsiasi collaborazione all’attuale gruppo dirigente; nel contempo dichiara di non lasciare il partito (contrariamente a ciò che ha scritto “20 minuti”). Qual è dunque la sua posizione?

GMS   Sono spettatore politico e non attore: così richiesto ho sempre risposto a quanti nell’UDC cantonale hanno fatto capo nel tempo alla mia persona ed esperienza per conoscere la mia opinione. Il mio dissenso riguarda essenzialmente l’attuale strategia politica dell’UDC ticinese nei confronti della Lega: per il resto non ho significativi elementi di disaccordo con i dirigenti dell’UDC cantonale e nessuno, globalmente, con l’UDC svizzera. Ciò premesso è semplicemente assurdo pensare o ipotizzare, come ha malignamente e stoltamente avanzato qualcuno sui media, che io lasci un partito in cui milito seriamente e convinto da quasi cinquant’anni. Credo peraltro che questo “stato di servizio” ed ancor più “di appartenenza” non siano in molti nell’UDC ticinese ad essere in grado di dimostrarlo, non é vero?

Il dibattito all’interno del partito è oggi libero?

GMS   Il dibattito all’interno dell’UDC mi sembra “addomesticato”. Il dissenso non pare essere tollerato quando sul PAESE, storico periodico di area, non è concesso di manifestarsi alle opinioni dissenzienti. Ne ho fatta personalmente l’esperienza.

Per concludere, lei è alla testa di un gruppo, anche minoritario, di “opposizione”?

GMS   Io non sono alla testa di un bel niente. Rivendico invece, da sempre e a maggior ragione oggi a 70 anni, il diritto ad esprimere il mio pensiero e le mie opinioni liberamente e senza limitazioni di sorta. Libero anche chiunque, evidentemente, di criticarmi.

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