Stéphanie Gibaud, responsabile della comunicazione e delle relazioni con i media presso UBS in Francia, autrice di un libro uscito questa settimana nelle librerie (“La femme qui en savait vraiment trop, les coulisses de l’évasion bancaire en Suisse”) descrive al quotidiano francese Le Parisien come la banca incoraggiasse i potenziali ricchi clienti a praticare l’evasione fiscale verso la Svizzera.

gibaudPartite di golf, serate all’opera, cene nei grandi ristoranti : quando si tratta di convincere i multimilionari a diventare suoi clienti, UBS mette in campo l’artiglieria pesante.

Presso UBS Stéphanie Gibaud era incaricata di mettere in contatto i responsabili degli affari di UBS con i futuri clienti.
“Non si seduce un milionario con un semplice caffè, gli eventi devono essere prestigiosi. Tornei di golf, regate di vela, serate all’opera seguite da una cena presso un grande chef … nulla è troppo bello per attirare questi patrimoni – spiega l’ex impiegata di UBS oggi impegnata in un causa legale con la banca.
“A ogni evento erano presenti, in gran numero, i consulenti svizzeri – prosegue – La loro missione era convincere le prede, che avevamo accuratamente preselezionato, a depositare il loro patrimonio presso la banca.”

Stéphanie Gibaud, che si era occupata di queste missioni per UBS dal 2000 al 2008, dice di non essere stata cosciente per molto tempo di partecipare a un sistema di evasione fiscale.
Nel 2008, quando UBS viene accusata dagli Stati Uniti di favorire l’evasione fiscale e il clima comincia a diventare teso, il suo superiore le chiede di distruggere tutti gli archivi. Si rende allora conto dell’impatto del sistema al quale sta partecipando.

Rifiuta però di distruggere i documenti che possiede e che secondo lei potrebbero accreditare la tesi di una pratica illecita.
“La persecuzione che mi è stata inflitta da allora è stata terribile. Mi sono sentita sola di fronte a una macchina molto potente – racconta.
E’ poi stata licenziata nel gennaio 2012.

UBS Francia e diversi suoi quadri, fra cui l’ex direttore generale Patrick de Fayet, sono stati messi sotto indagine nel 2012 per complicità in pratiche illecite.
I sospetti si basano soprattutto su una nota anonima trasmessa all’Autorità di controllo prudenziale, che rileva, fra il 2002 e il 2007, le liste dei conti aperti da cittadini francesi presso le sedi di UBS all’estero, patrimoni non dichiarati al fisco francese.

(Fonte : Le Figaro.fr)