COMUNICATO STAMPA

L’UDC lancia un’iniziativa costituzionale cantonale per salvare il Ticino

La direttiva cantonale dell’UDC Ticino convoca una conferenza stampa a Bellinzona, che si terrà giovedì 20 febbraio a palazzo delle Orsoline. In questa occasione l’UDC presenterà nei dettagli il lancio di un’iniziativa costituzionale cantonale che ancorerà il risultato dell’iniziativa contro l’immigrazione di massa alle esigenze del canton Ticino.

In questi giorni il Consiglio federale, invece di chiedere all’Ue rispetto per il risultato scaturito dalle urne il 9 febbraio, sta assumendo un atteggiamento contrario agli interessi nazionali. Dal momento che anche la consigliera di Stato Laura Sadis ha dichiarato cheI margini di manovra del governo ticinese, in questo contesto, sono praticamente nulli” l’UDC chiederà siano i cittadini a rimettere la chiesa al centro del villaggio.

L’applicazione della clausola di preferenza agli indigeni non deve rimanere lettera morta o oggetto di interpretazioni.  Deve essere ancorata, per legge, a livello costituzionale.

L’esperienza negativa legata alla mancata applicazione dell’iniziativa per l’espulsione di criminali stranieri impone all’UDC di agire al più presto con proposte concrete, in grado di mettere il Ticino al riparo di chi mira a fare del nostro Paese uno Stato succube e complementare alle esigenze di strutture sovranazionali, non elette da nessuno.

UDC Ticino

*** Dichiarazione, a mio avviso, assolutamente improvvida.

1) Perché non è vero.

2) Perché chiunque, anche l’ultimo babbeo, penserebbe e pensa che l’on. Sadis, non volendo°°° fare nulla, dichiari di non potere far nulla.

°°° In ossequio alla linea del partito e al Pelli-pensiero. Il partito esce assai male da questa dura e appassionante votazione, ennesima batosta dopo un voto bulgaro e perfettamente insincero. Va di moda elogiare la saggezza del popolo. Io voglio, per così dire, “star basso” e mi limito ad osservare che il popolo non è scemo, benché i socialisti pensino il contrario. La presidenza dovrebbe almeno degnarsi di ringraziare gli onorevoli Celio, Schnellmann e Giudici, che hanno, in un certo senso, salvato l’onore. (fdm)