E’ irreale parlare della possibilità di fermare la violenza in Ucraina e di proseguire il dialogo politico. Al momento l’Ucraina oscilla tra il diventare una Libia europea o una nuova Jugoslavia. Lo scenario libico sembra quello più probabile.

Il ministro russo degli Affari esteri Sergei Lavrov definisce la situazione in Ucraina come un colpo di Stato.

Di fronte a un colpo di Stato ogni potere che si preoccupa di mantenere le proprie prerogative non negozia con i rivoltosi ma ordina di sparare.
Nei suoi vani tentativi di risolvere il conflitto, il debole presidente ucraino Viktor Iaoukovitch porta l’acqua al mulino degli estremisti e delle formazioni neo naziste. Ogni tregua verrà usata per intensificare la pressione politica su Kiev e la presa del potere nelle regioni.

La situazione attuale presenta tuttavia due aspetti positivi. Il Dipartimento di Stato americano ha espresso la sua preoccupazione per l’impossibilità di contattare i capi dei servizi di sicurezza ucraini. Inoltre i diplomatici americani sono seriamente preoccupati dalle manovre interne a questi servizi.

Un altro aspetto positivo sta nell’apparizione di gruppi di resistenza nel sud-est dell’Ucraina. Attivisti a Kharkov, a Odessa e a Dnepropetrovsk mostrano ai partigiani della nazificazione dell’Ucraina che sono capaci di usare la forza. Questo significa che in Ucraina vi sono forze atte alla resistenza con le quali si deve collaborare per difendere la popolazione pacifica, anche quella russa.

L’Ucraina sta scivolando in una guerra civile. E’ necessario estirpare i putchisti, fosse anche solo nel sud e nell’est del paese.

(Fonte : french.ruvr.ru)