“… liete si apprestano a combattere le Forze del Male e già calpestano il Ponte che adduce ai Troni degli Dèi; il Destino ormai sta per compiersi e Heimdallr, il santo custode, suona a gran forza il grande corno di guerra; in silenzio, Odino conversa con la testa di Mimir e da lei cerca consiglio.”
(strofa XLVI, Canto della Völuspá)
Ragnarök – il fato degli Dei – è il giorno dell’Apocalisse secondo i Vichinghi. Sabato 22 febbraio le forze del caos avrebbero dovuto prendere il sopravvento e distruggere la Terra.
Secondo la mitologia norrena, Ragnarök è preceduto da un inverno terribile della durata di tre anni, in seguito al quale sarebbe avvenuto lo sfascio dei legami sociali e familiari, in un vortice di sangue e violenza.
Sarebbero poi spariti il Sole e la Luna : i due lupi Skǫll e Hati che, nel corso del tempo, perennemente inseguivano i due astri finalmente li avrebbero raggiunti e divorati, privando il mondo della luce naturale. Si sarebbero spente anche le stelle.
Poi Yggdrasill, l’albero cosmico, si sarebbe scosso e tutti i confini sarebbero stati sciolti, con terremoti, alluvioni e catastrofi naturali.
Le creature del caos avrebbero attaccato il mondo. Nel grande combattimento finale ogni divinità si sarebbe scontrata con la propria nemesi, in una distruzione reciproca.
Di seguito, dalle ceneri, il mondo sarebbe risorto e la stirpe umana sarebbe stata rigenerata da una nuova coppia di sopravvissuti.