La Federal Reserve americana renderà noti il 20 marzo i risultati degli stress test condotti su 30 colossi bancari del paese. Lo ha annunciato martedì in un comunicato.
In virtù della legge Dodd-Frank per la regolamentazione di Wall Street, la banca centrale degli Stati Uniti conduce dal 2010 stress test annuali sui giganti del settore, per valutare la loro capacità di resistenza e la loro solidità, così come il livello di capitalizzazione nel caso di una severa crisi finanziaria.
Il più pessimista dei tre scenari si basa su una profonda recessione negli Stati Uniti, segnata da un rialzo di 4.5 punti del tasso di disoccupazione entro giugno 2015 e un crollo del Pil di 4.75 punti su un anno.
Per l’esercizio 2014, 12 istituti fra cui le filiali americane delle banche inglesi HSBC e RBS e delle spagnole Santander e BBVA, hanno raggiunto la lista dei colossi americani (Goldman Sachs, JPMorgan, Bank of America, Citigroup…) sottoposti a questi stress test.
Nel 2013 Ally Financial era stata l’unica delle 18 banche valutate dalla Federal Reserve a non aver dimostrato la capacità di mantenere un livello sufficiente di fondi propri in caso di crash finanziario.
Nel comunicato di martedì, la Federal Reserve indica anche che il 26 marzo renderà noto il suo parere sui piani di ridistribuzione del capitale (dividendi, riacquisti di azioni, …) che le banche dovranno presentare nell’ambito della legge Dodd-Frank.