La Russia ha dichiarato che “non è obbligata a versare i 12 miliardi di dollari restanti del prestito promesso nel dicembre scorso”, ora che il presidente filo-russo Viktor Ianukovich è crollato ed è in fuga, mentre i suoi sostenitori sono minacciati e braccati. Fu proprio per quel prestito che il leader del Partito delle Regioni fece saltare l’accordo di associazione e libero scambio con l’Unione europea. Dopo di che si infiammarono le proteste sulla piazza Majdan, con violenti scontri e uccisioni. Il viceministro russo delle Finanze, Seghiei Storchak,  conferma così l’intenzione russa di cancellare il prestito e non soltanto congelarlo.

Ma quei soldi potrebbero ora arrivare dall’Europa. Lo anticipa il capo della diplomazia europea Catherine Ashton, in una conferenza stampa a Kiev. La Ashton ha evocato la possibilità di prestiti a breve e lungo termine, ricordando che sono in corso contatti anche con l’Fmi.

(fonte: il Fatto Quotidiano)

(fdm) Denaro e sangue. In fondo la storia è fatta principalmente di questo.

Kiev x