Pompei è l’incubo di ogni ministro italiano della cultura e dei beni culturali. Oggi toglie il sonno a Dario Franceschini, da poco entrato nel governo di Matteo Renzi e che già deve confrontarsi con la fragilità del più grande sito archeologico d’Italia.

Nella notte fra sabato e domenica sono cadute diverse pietre di un arco del Tempio di Venere e un muro della necropoli di Porta di Nocera. La causa : le abbondanti piogge della scorsa settimana.
Una riunione d’urgenza è stata convocata a Roma per martedì 4 marzo.

Il tema appare poco politico. Cosa può fare un rappresentante dello Stato contro l’usura del tempo, contro i danni causati dall’acqua e da altre calamità naturali?
Ma Dario Franceschini non prende la cosa alla leggera. Sul dossier i suoi predecessori si sono giocati la credibilità. Uno di questi, Sandro Bondi, dopo una serie di crolli è persino stato obbligato a dare le dimissioni.

A Pompei i crolli di muri sono frequenti. Il sito, sepolto dalla cenere del Vesuvio il 24 agosto 79, non si è mai ripreso dall’essere stato riportato alla luce e all’aria dagli archeologi, nel 18. secolo.

Tutti i ministri della cultura di questi ultimi anni hanno cercato, più o meno efficacemente, di lottare contro il degrado del sito promettendo investimenti per mettere in sicurezza gli edifici.
Ma l’Italia, che ha ridotto a 0,2% la parte della cultura nel bilancio dello Stato, non può far fronte.

Nel 2012, l’Unione europea ha sbloccato 70 milioni di euro (che si aggiungono ai 30 milioni dello Stato italiano) per intraprendere una vasta campagna di restauro battezzata Grande Progetto Pompei per le più belle ville del sito archeologico, spesso chiuse al pubblico per motivi di sicurezza.

Si deve agire in fretta. Se i soldi non saranno investiti entro la fine del 2015, torneranno a chi li ha versati.
Per assicurarsi che tutto verrà eseguito nei tempi fissati da Bruxelles, il governo italiano ha nominato il generale dei Carabinieri Giovanni Nistri alla guida del commando che deve controllare i lavori di messa in sicurezza e di restauro.

(Fonte : Le Monde.fr)